di Redazione

La sensazione è di stare sul ponte di una nave, e di osservare l’orizzonte perdersi nel confine impercettibile tra cielo e mare. Solo dopo aver rivolto lo sguardo a terra vi accorgerete di non essere ancora partiti. Ma il viaggio è già iniziato.
E’ sul lungomare di Scoglitti che il viaggiatore potrà avere l’inattesa emozione. L’Hotel Mida, un tre stelle con 27 stanze e 55 posti letto, è in uno dei posti più invidiati di quel tratto di Sicilia che un tempo era colonia Greca. A due passi dal museo archeologico di Camarina, e dal gattopardesco Castello di Donnafugata, l’albergo sorge sul mare. Un posto in prima fila che ha mandato in visibilio i turisti stranieri, dopo un avviamento consolidato con i vacanzieri dell’Italia Settentrionale. Ma chi sono gli ospiti del Mida? “Famiglie, persone dai 35 ai 50 anni, che prediligono la vicinanza al mare, fondali bassi e sabbiosi, acqua pulita”. A parlare è una donna di 31 anni. Si chiama Daria Miccichè, e da sette anni, dopo la morte del padre Tino, gestisce l’albergo insieme alla mamma Rosetta, la quale sin dal primo giorno dell’apertura del Mida ha partecipato attivamente alla gestione, assecondando l’iniziativa del marito e contribuendo notevolmente alla crescita dell’azienda. Quando ne parla le brillano gli occhi, azzurri come il mare di Scoglitti: “Papà ebbe la lungimiranza, nel 1992, con un decennio di anticipo rispetto al riconoscimento Unesco di tre città ragusane e della notorietà dei Luoghi di Montalbano, di investire in questa attività. Nel 2000 è venuto a mancare, e io insieme a mia mamma con l’entusiasmo e la dedizione che erano suoi, abbiamo proseguito”. Quali sono gli attrattori turistici di questi luoghi? “La provincia di Ragusa è la novità in Sicilia, ha il fascino del non conosciuto –risponde Daria, -. Poi c’è l’enogastronomia, i percorsi nelle cantine, i piatti tipici iblei”. E Daria e Rosetta hanno pensato anche a questo, creando, in maniera autonoma dall’albergo, il ristorante La Rosetta: “In passato c’era la convinzione che i ristoranti degli alberghi fossero di cattiva qualità. Oggi, in Italia, è in atto la tendenza a identificare in maniera autonoma il ristorante, garantendo qualità e servizio. Scegliamo i migliori ingredienti, il migliore pesce fresco, fino alla cura della presentazione del piatto. E non è un caso che abbiamo un pubblico di gourmet che scelgono il ristorante anche senza fruire dell’albergo”. Seduti al ristorante, o dai balconi attrezzati delle camere, si gode di una vista invidiabile, come sul ponte di una nave: lo sguardo si perde fino a Falconara, attraverso spiagge che hanno il nome di “dorica”, fenicia”, “esperia”, a testimoniare la qualità antica di questi luoghi. C’è anche il posto macchina, e poi il servizio bici, gratuito, per muoversi in libertà per le strade di Scoglitti. Gratuito è l’accesso al lido privato, dove sdraio e ombrelloni permettono di prendere la tintarella in relax. Non solo mare: ci sono le escursioni, nelle vicine Modica, Noto, Ragusa Ibla, Piazza Armerina.
Ma non è gravoso per una donna di 31 anni fare questo lavoro? “E’ un lavoro che impegna tanto, ma che dà molte soddisfazioni, e comunque per me è il modo per continuare con lo stesso entusiasmo e passione, il lavoro di mio padre, che chiamò così la sua creatura usando la crasi di Miccichè Daria, che poi sarei io. Anche se spesso resto chiusa qui dentro, fare questo lavoro mi permette di conoscere persone di tutto il mondo. E anche questo, in fondo, è viaggiare”.
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