di Redazione

I due bimbi marocchini che facevano l’elemosina ai semafori di via Carducci e via Archimede, a Ragusa, sono spariti dalla circolazione.
Fatta la rotatoria, infatti, il business dell’elemosina in quel quadrivio è finito. Così i due minori nordafricani, la cui presenza aveva scosso la coscienza di qualche (raro) automobilista, non ci sono più.
C’è da chiedersi dove i due bimbi siano andati a finire, considerato che con tutte le rotatorie nascenti nel capoluogo, l’elemosina chiesta ai semafori sta diventando un mestiere in via di estinzione. A dire il vero, alcuni emarginati, cittadini stranieri senza fissa dimora, rom e qualche vu cumprà, si sono trasferiti in viale delle Americhe, dove ancora resistono degli impianti semaforici.
In via Roma, invece, c’è una zingarella, una bellissima ragazzina di 12 anni, che porta i lunghi capelli intrecciati e che chiede l’elemosina a chi passeggia lungo la strada principale del capoluogo. “Vengo da Salerno – dice la ragazzina – lì frequentavo la scuola media, poi ci siamo trasferiti a Ragusa, da sei mesi, e qui non ci vado più”.
La voce di Romina (non è questo il suo vero nome) è fioca e fa provare un senso di tenerezza. Ma chi ascolta le sue parole non sa se credere a quello che racconta questa ragazzina.
“Mia madre mi ha detto che fra poco torneremo in Romania – dice Romina – per questo motivo qui non vado a scuola”.
Le parole di Romina sono un altro mistero insoluto, come la scomparsa dei due minori nordafricani che chiedevano la carità in via Carducci. Anche lei, come i due piccoli marocchini di cui non conosciamo la sorte, vive in un pianeta a parte, nel mondo dove i bambini lavorano, anzichè andare a scuola e giocare, dove gli adulti non si accorgono di loro e non se ne preoccupano, nel mondo dei bambini invisibili.
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