La traccia su internet
di Redazione

Roma – La Procura di Roma vuole vederci chiaro sul concorso per notai annullato il 29 ottobre scorso per le proteste di numerosi candidati (complessivamente erano 3.000 per 200 posti) che lamentavano presunti brogli.
In particolare, alcuni aspiranti notai avevano occupato l’aula in seguito alla scoperta che una delle tracce della prova scritta era nelle simulazioni d’esame, anche on line, delle scuole del Consiglio notarile. Abuso d’ufficio il reato ipotizzato dagli inquirenti che ieri, dopo la presentazione di un’interrogazione parlamentare nella quale si chiedono spiegazioni sulla presunta diffusione della traccia dell’esame su internet, hanno aperto un fascicolo processuale. Gli inquirenti chiederanno ora una relazione alla commissione d’esame ed interrogheranno alcuni candidati come testimoni. Il carteggio è affidato al pubblico ministero Attilio Pisani, lo stesso che indaga sulla bagarre scoppiata in aula.
Per quest’ultimo aspetto si procede per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di comunicare le generalità. Intanto, il ministero della Giustizia sta valutando l’opportunità di chiedere, sulla vicenda, un parere giuridico-amministrativo a un organismo consultivo del governo (Consiglio di Stato o Avvocatura generale dello Stato). Nella relazione dei tecnici del ministero arrivata sul tavolo del Guardasigilli, si sottolinea che il concorso non ha avuto alcun intoppo durante il primo giorno di prove. Il secondo giorno, invece, un candidato ha lamentato che una delle tracce dettate era molto simile a quella sottoposta al corso di esercitazioni della scuola di Roma «Anselmo Anselmi», peraltro diffusa anche via internet. Il terzo giorno è scoppiata la protesta: alcuni candidati si sarebbero presentati nelle aule della Fiera di Roma chiedendo di parlare con la commissione. Alle 13,15 i membri della commissione sono entrati nell’aula 7 dopo aver individuato i temi da sottoporre alla scelta, ma sarebbero stati accolti da insulti e grida di contestazione. Nonostante l’intervento della polizia penitenziaria, è stato impossibile sedare la protesta e, alle 16,20, la prova è stata sospesa. La terza prova, dunque, non si è svolta. Il ministro Alfano, a questo punto, dovrà decidere se annullare solo la seconda prova, quella contestata perché praticamente identica alla traccia della scuola «Anselmo Anselmi», oppure anche gli elaborati svolti il primo giorno di concorso.
Tra i partecipanti alla prova annullata c’era Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa. (nella foto con Barbara Berlusconi)
«Non sapevo che avesse partecipato al concorso per notai – ha dichiarato ieri l’esponente di governo – mio figlio si sente parte lesa e se ci sarà una costituzione di parte civile lui parteciperà». «Credo che il ministro Alfano – ha proseguito La Russa – saprà prendere tutte le misure necessarie per dare decoro e quello che è uno dei concorsi più importanti e che deve rimanere al di sopra di ogni sospetto. Per quanto riguarda mio figlio, sicuramente lo è».
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