Attualità
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08/02/2011 22:23

I fondi dell’Unione Europea per la Sicilia si assottigliano

La Sicilia perde 400 milioni di Fas rispetto al 2009

di Redazione

Solarino Minardo Lombardo
Solarino Minardo Lombardo

Palermo – Senza avere ricevuto ancora un solo centesimo, la Regione siciliana vede continuamente assottigliare la consistenza dei fondi Fas 2007-2013: da uno stanziamento iniziale di 4 miliardi e 300 milioni, si è passati ai 4 miliardi e 93 milioni di euro deliberati dal Cipe il 31 luglio del 2009, all’epoca dell’approvazione del Par (Piano di attuazione regionale) che prevede nel dettaglio come spendere queste risorse; dalle infrastrutture al credito d’imposta per le imprese. Ma dopo la decisione del governo nazionale di ridurre di un ulteriore 10% i Fas di competenza delle Regioni, la quota siciliana si è assottigliata a 3 miliardi e 684 milioni di euro. E non si esclude che con il trascorrere dei mesi, possano aggiungersi nuove decurtazioni ai finanziamenti destinati al Sud.
Una punizione per le Regioni meridionali, accusate di non sapere spendere le risorse finanziarie statali ed europee a esse destinate. Per questo motivo, il governo nazionale ha deciso di avocare a sé la programmazione e la spesa di tutti i finanziamenti per il Mezzogiorno, canalizzandoli nel «Piano per il Sud». Un piano annunciato da oltre un anno, ma che ancora nessuno conosce nel dettaglio. Annunci ne sono stati fatti parecchi, però, di concreto non si è visto ancora nulla. Si parla genericamente di grandi infrastrutture interregionali che in ogni caso non arrivano più a sud di Bari.
Ma, oltre i Fas e i finanziamenti europei, a quanto ammontano le risorse che dovrebbero essere messe a disposizione del Mezzogiorno? Fin dai tempi del governo Prodi si parla di fantomatici 100 miliardi di euro. Però, come detto, finora in Sicilia non si è visto un solo centesimo.
Secondo le notizie che arrivano da Roma, il prossimo Consiglio dei ministri, dovrebbe approvare un pacchetto di misure per favorire la crescita del Sud, prevedendo uno stanziamento di appena 3 miliardi di euro da destinare al credito d’imposta che potranno ottenere solo le imprese che assumeranno giovani laureati e investiranno nell’innovazione tecnologica.
A questi 3 miliardi se dovrebbero aggiungere altri 3 provenienti dalle cosiddette «risorse liberate», cioè a dire rimborsi pagati dall’Unione europea per progetti ammessi a finanziamento europeo, ma inizialmente finanziati con risorse statali o locali.
Per quanto riguarda il credito d’imposta, la Regione siciliana è molto più avanti. Infatti, dopo avere ottenuto il via libera dalla Commissione europea, che aveva autorizzato a utilizzare 640 milioni di euro dei fondi Fas, ha già stipulato una convenzione con l’Agenzia delle Entrate che è già operativa. Piccolo dettaglio: non avendo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, firmato il decreto per l’accreditamento dei fondi Fas, la Regione siciliana è stata costretta a impegnare risorse del proprio bilancio, nella speranza che qualcosa cambi. Il credito d’imposta maturato nel 2011, sarà deducibile con la dichiarazione dei redditi del 2012.
Il governo regionale, presieduto da Raffaele Lombardo, rotti definitivamente i rapporti politici con il premier Berlusconi, per ottenere quanto dovuto alla Sicilia, ha deciso di rivolgersi al Tar. «Se saremo costretti a difenderci in sede legale – ha ribadito il governatore Lombardo – lo faremo. Così come faremo ricorso su ogni atto che penalizza la Sicilia. Finora il Tar ci ha dato ragione, come dimostra l’annullamento del commissariamento del Consorzio autostrade siciliane e della Circumetnea».
Ma quali saranno i punti strategici del Piano per il Sud? «Questo è un problema che riguarda il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, e quello delle Infrastrutture Altero Matteoli – ha detto il sottosegretario alla Presidenza con delega al Cipe, Gianfranco Miccichè – ciò che serve all’Italia è la legge sulla semplificazione amministrativa. Non è possibile che ci siano miliardi di finanziamenti bloccati a causa della burocrazia. Bisogna fare in modo che finalmente in Italia ci sia bisogno di autorizzare ciò che non è vietato».
Un buon motivo che potrebbe costringere il governo nazionale a destinare risorse finanziarie anche al Sud e non solo al Nord, potrebbero essere le elezioni politiche anticipate perché non si potrebbe chiedere ai parlamentari della maggioranza di fare una campagna elettorale a sostegno di un governo che ha fatto molto poco per il Mezzogiorno.