Attualità
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31/07/2009 18:34

I giornalisti di Vm Giornale: A rischio il nostro lavoro, la vostra storia

di Giornalisti Vm

Modica – La Sicilia oggi rischia di perdere una delle sue emittenti televisive storiche e tra le più importanti, un’emittente che rappresenta la garanzia di un’informazione libera e pluralista sul territorio dell’Isola.
Il Gruppo Editoriale Video Mediterraneo srl, che comprende i canali terrestri Video Mediterraneo e Mediterraneo 2 e il canale satellitare Mediterraneo Sat, ha dichiarato lo “stato di crisi”, mettendo a rischio il posto di lavoro di 50 dipendenti, tra cui 23 giornalisti. L’azienda ha già avviato la concertazione con i rappresentanti sindacali di Cisal, soggetto firmatario del contratto di lavoro Aeranti Corallo, attivando le procedure per ottenere, a partire dal 1 agosto 2009, la Cassa Integrazione per tutti i dipendenti e provvedendo contestualmente all’organizzazione di una turnazione interna con la quale l’azienda ha manifestato la volontà di garantire i livelli occupazionali, ma anche la qualità dell’informazione.    
Preso atto di questa volontà e di un percorso che vuole evitare o rimandare in ogni modo il rischio di un licenziamento collettivo, che in un periodo di così grave crisi, sarebbe al dir poco drammatico per il futuro di 50 famiglie, siamo concordi nella decisione di non avviare alcun braccio di ferro con l’azienda.
Non possiamo però non rendere palese la situazione di disagio che ci troviamo a vivere, dal momento che ognuno di noi vanta nei confronti dell’azienda un credito oramai di diverse mensilità, senza intravedere, allo stato attuale, la possibilità di concordare un vero piano di rientro per poterle percepire.
Più di ogni altra cosa però oggi ci troviamo a dover esprimere una fortissima preoccupazione per il nostro futuro, data l’assoluta incertezza del percorso intrapreso per individuare gli strumenti e gli ammortizzatori sociali necessari a tutelare il nostro lavoro,  che sono per ovvie ragioni differenti da quelli che tuteleranno i lavoratori impiegati negli altri reparti dell’azienda.
In queste ultime ore la vertenza che riguarda noi giornalisti (siamo 23 alle dipendenze del Gruppo Editoriale Video Mediterraneo) sta conoscendo il suo momento più difficile, nonostante l’impegno dell’azienda e dell’Assostampa regionale e provinciale, che in queste ore si stanno spendendo in tutti i modi per individuare il percorso più corretto per salvaguardare il lavoro di tutti. 
Qualora dovesse venire a mancare la possibilità di collocamento in Cassa Integrazione, infatti, l’Editore potrebbe considerare inevitabile l’avvio una procedura di licenziamento collettivo che innescherebbe una situazione dai risvolti personali, professionali e sociali ben più drammatici di quelli che già in questo momento si stanno profilando.
E’ evidente peraltro che, qualora si dovesse arrivare al licenziamento collettivo, 23 giornalisti difficilmente potrebbero poi ritrovare collocazione nel territorio regionale o addirittura nazionale.
Ribadiamo dunque la nostra preoccupazione, anche alla luce del fatto che a rischio non c’è solo il nostro posto di lavoro, ma il futuro, in via definitiva, di un’emittente che rappresenta la storia dell’informazione in questo territorio, una storia che dura da trent’anni e che ha reso Video Mediterraneo un punto di riferimento serio e credibile per i cittadini, coniugando lo spirito imprenditoriale di un editore coraggioso con la passione e la professionalità dei giornalisti che hanno “raccontato” la Sicilia e ne hanno portato l’immagine in Europa e nel mondo.
Siamo stati e siamo la voce di questo territorio, abbiamo “prestato” questa voce ai cittadini, alle istituzioni, alla politica, alla deputazione, ai sindacati, per trent’anni abbiamo seguito i fatti e gli eventi con puntualità, abbiamo contributo a formare l’opinione pubblica attraverso la garanzia della correttezza dell’informazione e del pluralismo.
Oggi non possiamo essere lasciati soli. 
Sappiamo già che i cittadini di questo territorio sono con noi, lo avvertiamo dalle parole di solidarietà che ci esprimono e li ringraziamo per questo con l’affetto che ci ha sempre legati e ci lega alla gente di questa terra.
Ma abbiamo bisogno che quella politica, quelle istituzioni, quella deputazione, quei sindacati che sono stati gli interlocutori del nostro lavoro, oggi si dimostrino al nostro fianco con azioni concrete.
In gioco ci sono 50 posti di lavoro, il futuro di 23 giornalisti, ma, più di ogni altra cosa, il diritto costituzionalmente garantito ad un’informazione libera e pluralista, che è la misura della democrazia.

Modica, 31 Luglio 2009
       
I giornalisti della testata Vmgiornale