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29/11/2013 10:45

I giorni dell’Immacolata, a Ragusa

A Ibla

di Redazione

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L’Immacolata
L’Immacolata

Ragusa – Prende il via da oggi, venerdì 29 novembre, la Festa dell’Immacolata a Ragusa Ibla. Ancora una volta sarà la chiesa di San Francesco all’Immacolata, di piazza Chiaramonte, dove tre anni fa è stata completata una parte del restauro, le cui operazioni di ripristino ripartiranno, però, qualche tempo dopo il completamento dei festeggiamenti di quest’anno, il fulcro nevralgico di uno degli appuntamenti religiosi più sentiti dall’intera comunità dei fedeli del quartiere barocco. Da oggi, quindi, e si andrà avanti sino al 6 dicembre, inizierà il solenne novenario con la recita quotidiana, ogni giorno a partire dalle 16, del Rosario, delle litanie cantate e del canto dello Stellario a cui farà seguito, alle 17, la celebrazione della messa. Per il 2 dicembre, inoltre, il programma delle manifestazioni religiose contempla un momento speciale, prima di arrivare al clou della festa previsto per sabato 7 e domenica 8 dicembre. Alle 15,30 di lunedì, infatti, si terrà un incontro di preghiera e di affidamento all’Immacolata dei fanciulli del catechismo. “La festa che ci apprestiamo a celebrare stavolta – dice il rettore della chiesa di San Francesco all’Immacolata, padre Pietro Floridia, parroco del duomo di San Giorgio, nel messaggio inviato ai fedeli per l’edizione 2013 della festa – cade nell’anno in cui la Chiesa di Dio che è in Ragusa ci invita a riflettere e ad educarci alla “corresponsabilità”. Su questo tema, la Vergine Maria può aiutarci in modo esemplare. Ella non è solo “collaboratrice” ma, con il suo gioioso “sì” detto all’arcangelo, è soprattutto “corresponsabile” nell’azione salvifica di Gesù, il Figlio di Dio. Il suo “sì” iniziale, che la fa operare secondo la volontà di Dio, diventa un “sì” continuato per tutta la sua vita, vissuto non passivamente, ma da protagonista di iniziative salvifiche, come l’episodio delle nozze di Cana. Col suo “sì” detto ai piedi della Croce, la Vergine diventata Madre della Chiesa, si sente corresponsabile a prendersi cura e a trasmettere ai suoi nuovi figli il desiderio di riunirsi per sentirsi fratelli che lavorano insieme come membri della stessa famiglia per il bene e la salvezza del mondo”.