di Redazione
È bufera sul buco di sei milioni di euro nel bilancio comunale. I soldi iscritti in bilancio per il fitto del nuovo palazzo di Giustizia non ci saranno perché il ministero di ha fatto sapere che «al di là di ogni interpretazione capziosa e non rispondente a buona fede, lo Stato non può corrispondere canoni di locazione per un’opera pubblica che ha finanziato quasi integralmente per un importo rilevantissimo. Sarebbe contrario a ogni criterio di buona amministrazione – secondo il ministero retto da Clemente Mastella – finanziare la realizzazione di un edificio per poi pagare i canoni di locazione. Il contributo previsto, inoltre, è determinato sulla base dei consuntivi delle spese effettivamente sostenute dai comuni nel corso di ciascun anno. Ed è evidente che il comune non sostiene alcuna spesa per i pretesi canoni essendo l’immobile di sua proprietà. Nulla è pertanto dovuto – conclude la nota ministeriale – a titolo di locazione per l’immobile».
La comunicazione di Mastella è pervenuta a palazzo S. Domenico il 21 agosto scorso, venti giorni prima dell’esame in aula e dell’approvazione del conto consuntivo 2007. Della nota del ministero l’amministrazione non fece alcun cenno. Carmelo Drago, assessore al Bilancio, si limita oggi a ricordare il ricorso presentato dall’amministrazione contro il ministero di Grazia e Giustizia e intravede nella posizione assunta dal ministero un carattere «politico».
Nino Cerruto, consigliere di opposizione è invece sul piede di guerra. «È un fatto gravissimo. Torchi e Drago hanno scritto nei residui attivi soldi che già sapevano che non entreranno più. Soldi che hanno già speso e che non fanno che allargare il buco del comune. Hanno tradito la fiducia dei consiglieri comunali, dei revisori dei conti, dei cittadini che pagheranno con tagli o tributi il mancato introito. L’atto è stato irresponsabile. La città – si chiede Cerruto – meritava tutto questo?».
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