Attualità
|
16/08/2009 20:53

I sogni del 15 agosto a Sampieri

di Ellj Nolbia

Scicli – La mattina alle ore cinque, la luce è quella del buio.
Assente.
Punteggiata da fioche lampadine del piccolo centro. I ragazzi, dopo i festeggiamenti, prolungavano la loro sosta imprigionati dal sonno. Stanchi. Lontani alle loro stesse coscienze.
Quella mattina sognavano in riva al mare. Lo stesso mare che nell’interpretazione dei sogni, è segno di rinascita spirituale. Il mare calmo della mattina del quindici, predice un piacevole viaggio.

Li ho visti.
Li ho accarezzati idealmente tutti, commuovendomi della loro fertile spontaneità.
Ho visto le loro pose e dalle pose ho cercato di immaginare i loro sogni. Nel sogno credo ci sia qualcosa di magico, misterioso, straordinario. In una realtà ad occhio aperti dominata dal materialismo e dalla massificazione, il sogno ci rende unici, insostituibili e attori di una vita altra che può non essere la nostra propria. È forse questa la vera magia del sogno?

Nell’incoscienza del sonno le pose sono spontanee e quelle d’abitudine. Ne ho studiato le mosse, ho cercato di penetrare il loro stato d’abbandono. Certo … chiusi gli occhi il contesto scompare alla coscienza dei più, ma lo stesso, credo, condiziona il processo del sonno. I movimenti, le pose plastiche o amorevoli per vincoli affettivi. Oppure casuali per una vicinanza occasionale. Un fascino indefinibile, quei corpi abbandonati.
Mi accusavo di rubare a quei ragazzi una intimità, la ricchezza della loro incoscienza. Di catturare, attraverso uno scatto curioso, il pregio del loro essere nel mondo e della loro smania di vita.

Tutti indistintamente, nel distacco totale di ogni coscienza, mostravano il loro stesso intimo essere.
Il respiro di ognuno entrava ed usciva senza sosta e senza vita apparente. Nelle pose senza vita, si consumava l’attesa di un nuova azione, di una nuova giornata. Un altro piacevole viaggio.

Ellj Nolbia