Sul tavolo ci sono i curriculum di ben 29 candidati
di Gabriele Giannone


Ragusa – Non si placa la contesa attorno alla nomina del nuovo amministratore di Ibleacque Spa , la società che gestisce il servizio idrico nei comuni iblei. Sul tavolo ci sono i curriculum di ben 29 candidati, ma la scelta del successore dell’ingegnere Franco Poidomani continua a dividere.
Al centro dello scontro non c’è solo il nome, ma soprattutto il metodo di selezione. Da un lato la politica, che non intende rinunciare al proprio ruolo decisionale; dall’altro, chi tra gli stessi sindaci auspica un criterio più tecnico e meritocratico. La data del 2 ottobre è stata fissata come traguardo per eleggere il nuovo vertice, ma la strada appare ancora in salita. Perché?
Tra le proposte emerse, anche quella di puntare su un profilo tecnico “esterno”, non ragusano, per scongiurare possibili promiscuità con la politica locale. Una linea che però viene giudicata da alcuni attenti osservatori incoerente, soprattutto alla luce di altre nomine fatte nello stesso organismo, come quelle nel collegio dei revisori dei conti, dove la scelta è ricaduta su figure apertamente vicine al sindaco di Ragusa.
Non solo. Escludere i candidati ragusani aprirebbe uno scenario di ricorsi e ritardi, atteso che tale criterio apparirebbe contra legem.
Il nodo politico è questo.
La politica, infatti, rivendica il diritto di incidere nella designazione, sottolineando come la guida di Iblea Acque richieda affidabilità, esperienza gestionale e conoscenza del territorio. Non un incarico da svolgere “a tempo parziale” e qualche giorno a settimana, sostengono diversi primi cittadini, ma un impegno a tempo pieno in una società complessa e strategica per l’intero comprensorio.
Resta da capire quale sarà il compromesso finale. Da un lato l’istanza di trasparenza e competenza tecnica, dall’altro la spinta della politica verso profili locali, con esperienza consolidata e una visione non estranea alle dinamiche idriche e istituzionali del territorio, esperienza comprovata anche fuori dal perimetro dei curricula.
La partita, dunque, è ancora aperta. I sindaci assicurano che entro il 2 ottobre arriveranno a una sintesi. Ma la sensazione diffusa è che la vera battaglia si giochi sul bilanciamento tra autonomia tecnica e opportunità politica. E il futuro di Iblea Acque Spa, insieme all’efficienza del servizio idrico per i cittadini, dipenderà proprio da questa scelta.
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