La mostra di Gianni Mani al Mulino della Cultura
di Redazione


Scicli – Tante foto -tessere a formare un’intera comunità , la vera identità di un paese. L’idea, permetteteci di dire geniale, è quella di Gianni Mania, fotografo sciclitano, che insieme a Daria Birang curatrice d’arte internazionale , hanno dato vita ad un inedito evento artistico in una suggestiva location – il vecchio mulino di San Nicolo’. 4500 ritratti degli sciclitani che sono transitati dallo studio di Gianni Mania dal 2006 in poi e che sono custoditi nel suo archivio.
Il popolo di Scicli rappresentato nella sua interezza, senza alcuna distinzione. C’è il commerciante, il professionista, il contadino, l’operaio, lo studente, il pensionato, tutti nello stesso piano , in una sorta di democrazia diffusa, a ricordarci che Scicli non sono solo i suoi monumenti barocchi, i luoghi di Montalbano, il mare, ma Scicli è sopratutto il suo popolo che ne costituisce l’anima, la memoria, l’identità.
Un concetto quello di Identità che Gianni Mania ha pienamente trasmesso e che le miglia di visitatori hanno apprezzato, anche con moltissime condivisioni social dell’evento. Stupore, divertimento, nel ritrovarsi o ritrovare l’amico, emozione nel ritrovare la foto di chi non c’è più, “quanta umanità in pochi metri quadri” ha scritto un visitatore lasciando la sua testimonianza.
Un’ umanità che si è messa in gioco ulteriormente, facendosi fotografare sul set allestito per l’occasione. Un momento interattivo in cui tra visitatore e fotografo si è stabilita una relazione empatica. Non a tutti piace farsi fotografare, vuoi perché si è timidi o poco convinti delle proprie potenzialità espressive. Non ci si sente mai sicuri davanti all’obiettivo, ma sul set di Identità, ci racconta Gianni Mania, è successo qualcosa di magico, i visitatori si sono spogliati delle proprie paure, lasciandosi coinvolgere e facendosi ritrarre nella propria essenza.
Il tempo di una posa, il tempo di un click, sono attimi in cui tra il soggetto e il fotografo si istaura una relazione di fiducia e rispetto, perché ogni persona che sta donando la propria immagina è sacra e fotografarla è un atto di profonda comprensione della natura umana.
L’ istallazione sarà riaperta sabato 11 maggio dalle ore 19.00 in poi e durante la serata saranno proiettati i ritratti eseguiti durante l’evento.
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