Verso il raddoppio
di Redazione

Roma – Un passaggio decisivo per il progetto dell’autostrada Ragusa-Catania. Ieri mattina il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha infatti approvato un “pacchetto” di investimenti pari a 2,1 miliardi di euro per nuove opere infrastrutturali e ha reso operativi contributi già approvati per un importo di 3,1 miliardi di euro. In quest’ambito è scattato il semaforo verde per la “Convenzione per la realizzazione dell’autostrada Ragusa-Catania”. Si tratta di una svolta nel lunghissimo iter burocratico, che si trascina da quasi un decennio. Ma anche un preciso segnale per accelerare le procedure di aggiudicazione dell’appalto in progetto di finanza.
«Il via libera del Cipe a 2,1 miliardi di euro di investimenti riprova – ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli – che il governo considera l’infrastrutturazione del Paese come una priorità essenziale. Anche in questa occasione si conferma la decisiva collaborazione tra pubblico e privato che consente di realizzare numerose opere attese da tempo e che daranno un contributo importante alla crescita economica e alla salvaguardia occupazionale».
L’opera prevede un tracciato di 68 chilometri, con quattro corsie complessive (larghezza 22 metri), 35 viadotti complessivi, 16 gallerie naturali e 7 artificiali, con 13 svincoli. Una svolta epocale nel sud-est siciliano, per alleggerire il traffico in una delle strade a più alto tasso di incidenti a livello nazionale. Il Cipe aveva concesso i 200 milioni di finanziamento lo scorso 22 gennaio per un’opera che – secondo gli ultimi aggiornamenti dovrebbe costare circa 813 milioni. La parte che metteranno i privati nell’opera sarà di 448,4 milioni di euro, cioè, come previsto dal project financing, il 55%. Cento milioni saranno la quota di fondi Anas, altri 49,2 erano già stati messi a disposizione dall’azienda strade, più i 217 della Regione. Ma la notizia arrivata ieri da Roma serve anche a scacciare molte delle preoccupazioni, che serpeggiavano negli ultimi tempi soprattutto fra gli amministratori ragusani, sulla «praticabilità burocratica del finanziamento Cipe per la mancata pubblicazione sugli organi ufficiali dello Stato delle somme previste».
Tanto più che a fine maggio era scaduto il termine per la realizzazione del progetto in regime di project financing. E proprio in extremis si sono aggiunte altre due offerte a quella del gruppo che ha promosso il progetto di finanza, formato da Ati Silec Spa-Egis Projects Sa-Maltauro Consorzio Stabile- Tecnis Spa. I competitor scesi in campo sono il raggruppamento di imprese formato da Pizzarotti, Impregilo, Itinera e Astaldi e il gruppo Toto. Il tutto con uno slittamento di ulteriori sei mesi per l’aggiudicazione dell’appalto.
«È un fatto positivo – commenta Gaetano Mancini, presidente della Sac, Società aeroporto Catania – il via libera alla Convenzione per la realizzazione della Ragusa-Catania, un’opera da 850 milioni di euro. Un ulteriore passo avanti per una infrastruttura strategica per l’economia della Sicilia orientale, sia come indispensabile sostegno alla grande capacità produttiva del territorio ragusano sia a completamento di quel sistema aeroportuale integrato che Fontanarossa si avvia a costituire insieme allo scalo di Comiso». Sac, tra l’altro, è socio di maggioranza di Soaco, società che gestisce lo scalo di Comiso.
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