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12/11/2010 01:50

Il comprensorio di Modica fa causa all’Ato

Ore bollenti

di Redazione

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Scicli – No a disparità di trattamento.

Si è tenuta ieri mattino nella stanza del sindaco di Scicli una riunione decisiva fra i rappresentanti dei quattro comuni del comprensorio modicano al fine di definire i termini dell’incarico da conferire ai legali che difenderanno gli enti pubblici in una causa che sarà intentata all’indirizzo dell’attuale gestione dell’Ato Ambiente Ragusa.

I sindaci dei Comuni di Modica, Scicli, Pozzallo e Ispica chiederanno al Tribunale di Ragusa di poter conferire i loro rifiuti nella discarica ragusana di Cava dei Modicani, visto che l’Ambito Territoriale Ottimale è la provincia di Ragusa ed entro il territorio provinciale è necessario trovare gli spazi di abbancamento dei rifiuti.

“Finché Cava dei Modicani sarà capiente i quattro Comuni hanno diritto di conferire a Cava dei Modicani”, ha dichiarato il sindaco di Scicli Giovanni Venticinque.

I sindaci dei comuni del comprensorio modicano adombrano peraltro una responsabilità contabile ed erariale in capo a quanti hanno deciso di costringere Modica, Scicli, Pozzallo e Ispica a conferire a Motta Sant’Anastasia, con un aggravio di spese sulle casse comunali.

Intanto, l’Oikos, ditta che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia sta chiudendo le porte ai comuni di Acate, Comiso, Ispica, Modica, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria perché inadempienti.

Per il periodo di settembre-ottobre hanno accumulato debiti per la somma di un milione 829 mila.

E’ del 9 novembre scorso l’ultima diffida, dopo quella del 17 settembre, con la quale gli amministratori della ditta messinese intimano all’Ato, e per conoscenza all’Assessorato regionale dell’Energia, il pagamento del dovuto, pena la chiusura della discarica che ospita i rifiuti ragusani.

A risolvere anche questi problemi, secondo i sindaci del modicano, potrebbe essere l’apertura a tutti della discarica di Ragusa, accessibile ad oggi sono al capoluogo e ai comuni montani. “L’ambito territoriale è la provincia e l’Ato, sin quando Cava dei Modicani è capiente, deve farci con ferire a Ragusa”, ribadisce il sindaco di Scicli, in questo affiancato dai colleghi Buscema, Sulsenti e Rustico.

 

 

Questione rifiuti in provincia, Dipasquale: “Il comportamento dei sindaci del comprensorio modicano ha dell’imbarazzante” 

Non accenna ad ammorbidirsi lo scontro tra i sindaci del comprensorio montano e quelli del comprensorio modicano sulla questione rifiuti. Mentre Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo insistono nell’intenzione di avviare un’azione legale nei confronti dell’attuale gestione dell’Ato Ambiente, il primo cittadino di Ragusa, il sindaco Nello Dipasquale, interviene duramente: “Abbiamo l’impressione che la voglia di tornare a conferire i rifiuti nella discarica comprensoriale di Cava dei Modicani dipenda quasi esclusivamente da ragioni economiche. Sappiamo, infatti, che i quattro Comuni sono debitori nei confronti della società di gestione della struttura di raccolta di Motta Sant’Anastasia per le somme dovute per i mesi di settembre ed ottobre. Per questo motivo, da lunedì, se non dovessero procedere al pagamento, i cancelli della discarica si chiuderebbero. Quindi i Comuni del comprensorio modicano insistono in un comportamento che ha dell’imbarazzante: pretendono di poter continuare ad ricevere servizi senza corrisponderne i costi, a Ragusa come a Motta Sant’Anastasia da cui verranno cacciati per tornare nuovamente a Ragusa. E’ vergognoso. Abbiamo già dato – continua Dipasquale – e siamo con la coscienza apposto nei confronti di questi Comuni, per i quali il nostro spirito di soccorso è stato abbondantemente consumato fino a mettere a repentaglio la salute della discarica di Cava dei Modicani. Non siamo più disposti a sopperire alle carenze economiche ed organizzative degli altri Comuni che, invece, preferiscono spendere quattrini in questioni legali che nel pagamento dei propri debiti. A questo proposito – conclude il sindaco di Ragusa – è già prevista una riunione dei sindaci del comprensorio montano per organizzare delle forme di resistenza nei confronti della posizione dei sindaci di Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo la cui volontà si tradurrà inevitabilmente in un attacco prevaricatore nei confronti del lavoro svolto sia dal collegio dei liquidatori dell’Ato Ambiente che dei sindaci di Ragusa, Giarratana, Monterosso Almo e Chiaramonte Gulfi”.