Attualità
|
24/04/2010 13:05

Il concerto di Arisa basterà a dimenticare il palio?

L'artista stasera in piazza Libertà in occasione della festa di San Vincenzo

di Gazzettadelsud

Acate – Entrano nel vivo i festeggiamenti in onore del patrono San Vincenzo. Messa da parte, almeno per il momento, ogni polemica in merito alla soppressione, per il secondo anno consecutivo, del palio, la comunità non rinuncia a commemorare il suo santo protettore.
Come da copione, anche quest’anno a fare da contorno alle manifestazioni religiose, il programma prevede diversi momenti di intrattenimento folkloristico e musicali. In particolare, dopo la festa barocca di ieri, con il corteo storico dedicato a donna Mariula Paternò Castello, baronessa di Biscari, oggi pomeriggio, lungo corso Indipendenza, si procederà con la sfilata della banda musicale «Città di Acate» e con una serie di spettacoli curati da artisti di strada. In serata, a piazza Libertà, concerto musicale con Arisa.
Domani, domenica, invece, a partire dalle ore 16, lungo corso Indipendenza, sfilata dei gruppi folk «Città di Agrigento», degli sbandieratori di Motta Sant’Anastasia e delle bande musicali. Seguirà la processione con il simulacro di San Vincenzo per le vie del paese e lo spettacolo con i fuochi pirotecnici. La messa solenne delle ore 10 sarà presieduta dal vescovo monsignor Paolo Urso, che poi procederà con la benedizione delle auto.
L’altro momento che non deve mancare è la fiera-mercato del lunedì e che si svolgerà nel centro storico per l’intera giornata. Per l’ottava di chiusura, che cadrà il 2 maggio, ancora una processione con il simulacro del santo anche se il percorso sarà molto più breve.

In serata, invece, in piazza Matteotti, spettacolo musicale con il gruppo «Ares band» e la partecipazione di Mikaela Angirillo. Nell’occasione si procederà al sorteggio della lotteria di San Vincenzo.

«Le notizie storiche della festa barocca – spiega la direttrice artistica Graziella Sansone – sono tratte dal testo di storia locale “Biscari e il suo Martire che sorride”, scritto dal nostro parroco don Rosario Di Martino».
La ricorrenza è anche occasione di ritorno per molti emigrati e questo aiuta molto a tenere uniti legami affettivi e di parentela che diversamente andrebbero smarriti.