Con i 5 euro un giocattolo per il figlio Cristian
di Redazione


Ragusa – «Che la morte di mio fratello – tuona Bruno Cannì – sia un monito per tutti coloro che non hanno ancora trovato il coraggio di rivendicare i diritti sul posto di lavoro».
I colleghi del supermercato, almeno una trentina, hanno organizzato una simbolica manifestazione davanti al punto vendita. Altre settanta persone circa hanno solidarizzato con loro e partecipato al momento del ricordo. I colleghi hanno esposto degli striscioni e in uno c’era scritto: «Ti salutiamo Paolo, sapendoti più sereno, sopra questo cielo e non sotto questo cielo».
Erano presenti anche i sindacalisti. «Andremo avanti con la battaglia che Paolo aveva iniziato, da noi sostenuto – ha commentato il segretario provinciale della Uil Tucs, Angelo Gulizia -, ci rivolgeremo alla magistratura». Il parroco che ha celebrato la messa nella chiesa Pio X di Ragusa, ha pronunciato parole sobrie, ma piene di significato. «Cosa può dirci la morte di Paolo?», ha chiesto don Raffaele Campailla, il prete che cinque anni fa lo aveva sposato. «Che occorre il dialogo e la comunicazione. Alla moglie Letizia e al figlioletto Cristian dobbiamo dire che non li abbandoneremo, la Chiesa non li abbandona. Non bastano le parole, siamo qui per sostenerli».
Durante le esequie un amico di famiglia ha preso la parola ricordando che la morte di Paolo non è l’unica, dettata dalla disperazione dell’aver perso un lavoro e dell’averlo perso dopo un rapporto tormentato con i propri datori. «Dobbiamo ribellarci a questa società affaristica, a questa società del consumo, che è comandata solo dal dio denaro, e pone le sue ragioni – ha detto l’amico – al di sopra delle ragioni e delle esigenze degli esseri umani».
Quasi un migliaio o più le persone che da venerdì sera hanno salutato per l’ultima volta Paolo, addetto alle vendite di un supermercato accusato dai datori di lavoro di aver usato «illegittimamente» 5 euro di buoni sconto di una marca di carta igienica. Con quei buoni Paolo aveva comprato un giocattolo per suo figlio Cristian.
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