di Redazione
Per il secondo anno consecutivo il palco in cui sarà rievocata la battaglia della festa delle Milizie torna nel sito tradizionale, all’intersezione tra piazza Italia e largo Gramsci.
La sacra rappresentazione del fatto d’armi del 1091, che secondo la leggenda vide
Ovvero, quello che offre agli spettatori l’incantevole panorama del colle di San Matteo.
Dopo varie rivisitazioni, seguite da stucchevoli code polemiche, che hanno registrato il trasferimento del palco dove avviene quella che le fonti definiscono la “finta battaglia”, quest’anno, per volontà del regista, il dottore Gino Savarino, che è anche il responsabile dell’ufficio cultura del Comune, la festa torna nel luogo in cui gli sciclitani amano che sia. Anticamente si teneva presso il Piano dell’Oliveto, ma prima che il torrente di San Bartolomeo fosse coperto.
Oggi, realisticamente, lo scenario del Castello, e dello sperone di roccia che campeggia dietro, grazie alla giustapposizione tra il fortino medievale realizzato in compensato e legno, e il colle che sovrasta la città è il più suggestivo che Scicli possa offrire.
Nel corso degli anni precedenti il palco è stato soggetto a vari trasferimenti, prima con le spalle al Cine Teatro Italia, quindi all’altezza del chiosco di piazza Italia, secondo l’antica tradizione del “Taratatà”, ovvero l’edizione anni Sessanta della festa in cui venne portato in scena un testo recitato in maniera prosodica.
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