Il caso FB, Fidelbo Melchiorre
di Redazione

Finalmente i giudici si accorgono che dietro la gnocca del presidente del consiglio si nascondono gli interessi del PD. E così, il marito di Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori PD e leader indiscussa delle indignate d’Italia, è ufficialmente indagato per abuso d’ufficio per un appalto di 1,7 milioni di euro che, stranamente, la regione Sicilia, sotto il governo Lombardo, avrebbe offerto senza gara pubblica alla società di Fidelbo Melchiorre (questo è il nome del marito della Finocchiaro) per l’elaborazione di un software di gestione per case di cura private in convenzione con lo stato. Un atto che avrebbe procurato, così dicono i giudici, un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società del marito della signora Tatcher in salsa modicana. Va be’, cose capitano anche nelle migliori famiglie. In Sicilia si dice che chi mangia fa molliche. Vero è.
Una lancia, però, a favore della Finocchiaro e del partito dei democratici la voglio spezzare: il PD sa come si fa senza alzare troppi polveroni. Il caso FB (Fidelbo Melchiorre), come avere 2 milioni di euro in tasca dalla regione Sicilia in barba alla legge sulla trasparenza e degli appalti pubblici, ha fatto scuola ed è insegnato come materia fondamentale nelle accademie di tutta Italia. Gli elettori del centrodestra si rassegnino; il PD in fatto di giochi di prestigio per nascondere i propri interessi non è secondo a nessuno. Altro che zoccole e zoccolette date in pasto ai governanti per oliare il volano degli affari pubblici! Altro che zoccoline e zoccolone portate in festa ad Arcore e a la Certosa, per la gioia di quel lazzarone di Silvio. Il sistema della case di cura private in combutta con il Pubblico, chiamate “case della salute” (e ci credo visto i risultati!!) da Livia Turco quando era ministressa della sanità, ovvero, finanziamenti statali per progetti e appalti senza gara, è vera opera d’ingegno, roba che il centrodestra, per penuria di mezzi, non potrebbe mai trattare. L’invenzione della Turco è stata a suo tempo geniale. Non c’è che dire. Tanto di cappello per chi, nel promuovere la strategia della dazione pulita, co-finanziamento stato regioni per progetti della sanità pubblica affidati a privati senza gare d’appalto pubblico, ci ha perduto nottate intere di sonno. I risultati, però, sono alla fine arrivati. E si vedono. Il lavoro degli strateghi della dazione democratica è stato alla fine premiato. Punto. A capo.
Dicono che il segretario Bersani, appresa la notizia dello scandalo Finocchiaro, sia caduto in paranoia e non fa altro che ripetere allo specchio: Anna, ti devi dimettere! Punto, e basta.
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