di Redazione

Ragusa – I consiglieri provinciali del Pd Angela Barone, Fabio Nicosia, Venerina Padua e Sandro Tumino esprimono la “massima incredulità per l’operato dei vertici, presidente e componenti del Consiglio di amministrazione, dell’Ato Ambiente Ragusa che, non paghi del nulla a tuttoggi realizzato, hanno anche acquistato a spese della collettività ragusana, mezza pagina di un quotidiano locale, pubblicato il 20 luglio, per celebrare il loro nulla! Soprende, inoltre, scoprire dal tenore del comunicato promozionale come gli amministratori dell’Ato Ambiente abbiano dimostrato di non sapere neppure quale sia la funzione dell’organismo amministrativo a loro affidato”, sottolineano nella nota gli esponenti del Partito democratico. “L’Ato ambiente infatti, ha per scopo di legge quello di assicurare che il servizio di raccolta e smaltimento di tutti i rifiuti, sia sempre assicurato con correlato onere di raggiungimento del pareggio di bilancio, mediante corretta determinazione del costo del servizio da imputare ai singoli comuni soci, che a loro volta lo riversano sui cittadini residenti. Pertanto, se il sistema Ato funziona correttamente non può esistere avanzo di amministrazione”, scrivono i consiglieri provinciali del Pd, “perchè tutte le somme versate dalle amministrazioni socie, Comuni e Provincia, devono essere spese per fornire i servizi ai cittadini e in quota parte, anche per pagare i compensi agli amministratori!”. Secondo i consiglieri Barone, Nicosia, Padua e Tumino nel messaggio pubblicitario non è invece spiegato se “per il raggiungimento del tanto decantato obiettivo sono stati pagati tutti i fornitori. Se a questa domanda viene data risposta positiva, come si spiega che i lavoratori della società che ha in gestione le discariche lamentano il mancato pagamento delle retribuzioni a causa proprio dell’inadempimento da parte dell’Ato del costo del servizio? Ci chiediamo inoltre, se siano state effettivamente e correttamente determinate le quote di contribuzione richieste ai comuni soci in relazione ai servizi resi”, chiedono i consiglieri provinciali del Pd, “dato che l’esistenza dell’avanzo, dimostra un eccesso di determinazione di quote pagate a caro prezzo da tutti i cittadini della provincia.
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