di Redazione
Buscema, dietro dichiarazioni di facciata e un apparente buonismo, nasconde un’acrimonia difficile da spiegare. Predica bene e razzola male. Dice all’ex sindaco che non serve guardare al passato, che non bisogna serbare rancore e poi preferisce parole come quelle pubblicate oggi. Parlando di noi, dice che avremmo commesso “scorrettezze istituzionali”, dimenticandosi però di quello che fece non più tardi di dieci giorni fa quando ha aspettato che i dipendenti iniziassero la protesta e solo successivamente ha avvisato l’Onorevole Nino Minardo. Se era in buona fede poteva dirlo anche prima, dato che nell’aria si percepiva la tensione, invece di strumentalizzare i dipendenti e la situazione. Noi abbiamo dato le nostre risposte ai dipendenti. Poiché l’obiettivo del nostro lavoro resta Modica ed i nostri concittadini, Noi continuiamo ad andare avanti ed a produrre risultati con i provvedimenti veri che arrivano da Roma, nella speranza che anche da Palermo giungano segnali concreti in seguito alle dichiarazioni apprese dalla stampa. Quello che resta palese è l’incapacità amministrativa di questo sindaco. Buscema sta facendo regredire Modica in modo incredibile, forse anche perché non gli mancano accanto i bravi maestri del disfattismo. Tant’è che in sede di assestamento di bilancio invece di destinare i soldi tolti alla Multiservizi per coprire l’adeguamento contrattuale dei dipendenti, che rientra tra le spese obbligatorie, la maggioranza ha utilizzato le risorse per impinguare i capitoli dei servizi sociali in un assordante silenzio sindacale. Evidentemente su richiesta di quelli dell’Mpa che costringono l’amministrazione ad inseguirli.
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