«Machado è una donna che mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a un'oscurità crescente»
di Redazione
Stoccolma – È stato assegnato a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione al regime venezuelano di Maduro, il Premio Nobel per la Pace 2025. Ingegnera, fondatrice del partito politico liberale Vente Venezuela, ex deputata della Assemblea Nazionale, «ha speso anni della sua vita a lottare per la libertà del suo popolo», ha detto il Comitato Nobel norvegese che ha assegnato il premio, ed è «uno degli esempi più straordinari di coraggio civile in America Latina nei tempi recenti. È una figura chiave, unificatrice in un’opposizione politica che una volta era profondamente divisa, un’opposizione che ha trovato terreno comune nella richiesta di elezioni libere e di un governo rappresentativo».
«Mai in 25 anni siamo stati così vicini dalla sconfitta della tirannia cominciata con Chávez», aveva detto Machado.
«Sono più di dieci anni che non mi permettono di uscire dal Venezuela. Da oltre sette non posso prendere un volo nazionale. L’ultimo aereo privato con cui ho volato è stato sequestrato. Mi spostavo solo con la mia macchina. Negli ultimi mesi il regime ha persino bloccato le strade affinché non attraversassi le città. Hanno chiuso e multato gli hotel e i ristoranti dove mi sono fermata. Era diventata una caccia feroce», ricordando di non vedere i figli da mesi. «Penso che Maduro abbia paura delle donne. Sa che noi siamo disposte a dare tutto per i figli. E sa che cosa unisce i venezuelani? Riportare i figli a casa. Il sistema ha espulso quasi il 30% della popolazione, qui non c’è una sola famiglia unita. Non voglio più che la gente se ne vada, desidero che ritorni a ricostruire il Venezuela».
Le polemiche su Trump
Quest’anno sono state presentate 338 candidature, tra le quali spicca quella di Donald Trump, oggetto nelle ultime settimane di una vera campagna di lobbying. Il presidente Usa aveva ribadito più volte di ambire al premio e di considerarlo meritato per i suoi sforzi in Medio Oriente e nella risoluzione dei conflitti internazionali. «Nella lunga storia di questo premio», è stata la risposta, «abbiamo visto intorno a noi diversi tipi di campagne e di attenzioni. Ma il Comitato siede in una stanza ai muri della quale ci sono i ritratti di chi ci ha preceduto, e ha preso scelte nel nome del coraggio e dell’integrità. Abbiamo operato basandoci su questo. La nostra decisione si basa solo sul lavoro e sulla volontà di Alfred Nobel».
Il riconoscimento
Ogni Nobel prevede una medaglia d’oro, un diploma e un assegno da 11 milioni di corone svedesi, corrispondenti a circa un milione di euro.
Questo premio differisce dagli altri perché la scelta spetta non a un’istituzione svedese, ma al Comitato Nobel Norvegese.
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