Cultura
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25/12/2010 00:04

Il presepe di cera fatto 170 anni fa da due carcerati

I detenuti donarono il presepe alla chiesa dell'Annunziata

di Redazione

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Il presepe di cera
Il presepe di cera

Ispica – Si parla tanto di presepi in questi giorni, le parrocchie; ad Ispica ne hanno allestiti di bellissimi, primo fra tutti sicuramente quello realizzato dall’associazione cattolica «Don Bosco» nella chiesa della SS. Annunziata, un presepe a due piani, il primo piano può essere visitato entrando all’interno dello stesso presepe. L’associazione turistica «Pro Loco» di Ispica, con il presidente Michele Rizza, ha lanciato un concorso-presepe riservato ai privati. 
A tenere banco, in questi giorni, comunque ad Ispica è un presepe che vanta una storia tutta particolare. E’ stato realizzato circa 170 anni addietro da due detenuti, mesi di lavoro all’interno di una cella, presepe costruito all’interno di un cassetto di un mobile antico. Pastori, la natività, tutti i personaggi, rigorosamente di cera, così come i tantissimi fiorellini che adornano lo stesso presepe. I detenuti donarono il presepe alla chiesa dell’Annunziata, presepe che poi diventò oggetto d beneficenza con un sorteggio fra i fedeli. A sentire gli attuali proprietari del prezioso simbolo della festività del Natale, un lavoro tutto artigianale, la fortuna favorì la signora Maria Gianì Gelasio. Allora venne presa anche una decisione che la famiglia, di generazione in generazione ha sempre rispettato. Il sorteggio favorì una donna, il presepe doveva andare sempre ad una donna, così il privilegio di possedere il lavoro realizzato dai detenuti è stato tramandato da mamma a figlia. Così dopo gli eredi di Maria Gelasio, nel secolo scorso, il privilegio di possederlo è tocato a Domenica Rustico, l’erede predestinato Antonella Gelasio, che fa buona guardia per evitare insomma che papà Pietro e consorte combinino qualche guaio.