Giudiziaria
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19/06/2025 11:50

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno indagato per corruzione

L'indagato avrebbe fatto in modo che venissero assegnati fondi, nel dicembre 2023, a due imprenditori che in cambio avrebbero dato incarichi a suoi collaboratori

di Redazione

Palermo – Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno di Fdi, astro nascente della politica siciliana, è indagato a Palermo con l’ipotesi di corruzione. Secondo il quotidiano Repubblica l’indagato avrebbe fatto in modo che venissero assegnati fondi, nel dicembre 2023, a due imprenditori che in cambio avrebbero dato incarichi a suoi collaboratori. All’inizio dell’anno Galvagno aveva ricevuta l’avviso di proroga indagini e ha chiesto di essere sentito dalla Procura. Il pm titolare del fascicolo lo ha sentito due settimane fa.

“Avendo avuto modo, in questi anni, di apprezzarne la correttezza, il rigore morale e la trasparenza nell’azione pubblica, sono certo che il presidente dell’Ars Galvagno saprà chiarire al più presto le contestazioni che, ad oggi, risultano semplicemente oggetto di indagine. Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, auspico che ogni elemento venga accertato con la massima celerità e chiarezza”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Sono due i finanziamenti finiti all’attenzione della procura di Palermo e del nucleo di polizia economico finanziaria del capoluogo, risalgono al dicembre 2023. Si tratta di stanziamenti disposti con la manovra correttiva di bilancio del 2023. Il primo riguarda la Fondazione Dragotto, per l’iniziativa “Un magico natale” destinata ai «ragazzi a rischio di marginalità sociale»: l’assessorato regionale alle Politiche sociali stanziò 100 mila euro per due iniziative, tenute a Palermo e a Catania, il 20 e il 21 dicembre, al Teatro Politeama e al Teatro Bellini.

L’altro finanziamento riguarda invece i 200 mila euro assegnati al Comune di Catania per le iniziative di Natale e Capodanno, poi gestite dalla società “Puntoeacapo” di Nuccio La Ferlita. Le indagini della Guardia di finanza si sono concentrate su incarichi offerti dagli imprenditori alla portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, e all’addetto stampa Salvatore Pintaudi. Secondo l’accusa, incarichi mai svolti, nonostante siano regolarmente fatturati. Da qui il sospetto della corruzione, ovvero di mazzette mascherate per l’assegnazione di alcuni finanziamenti. Un sospetto che nascerebbe anche dalle risultanze di alcune intercettazioni disposte dalla procura nel corso di questi mesi. Ma è una ricostruzione che il presidente Galvagno continua a respingere. Ai pm ha spiegato che i suoi collaboratori non lavorano per lui a tempo pieno, ma hanno anche altri incarichi professionali.

Adesso, si attendono gli sviluppi dell’inchiesta, che al momento resta coperta da un rigido segreto istruttorio e potrebbe anche riguardare altri finanziamenti e altri indagati.