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30/07/2007 08:02

Il Presidente Pacetto ricorre contro la Pianta Organica: a che titolo?

di Redazione

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Un ricorso al Tar contro la nuova Pianta Organica del Comune, firmato dal presidente del consiglio comunale di Scicli, Vincenzo Pacetto, “nella qualità” di presidente della civica assise.
E’ una decisione destinata a fare discutere. La giunta comunale di Scicli, nei mesi scorsi, ha approvato la nuova Dotazione Organica dell’ente, dando seguito alle direttive del consiglio comunale. Quello in carica nel 1999, però. Il consiglio insediatosi nel 2003 ha votato all’unanimità, chiedendo la revoca del provvedimento, che aveva la colpa di rispecchiare i voleri di un consiglio ormai decaduto.
Centrodestra e centrosinistra si sono per una volta trovati d’accordo. Vincenzo Pacetto ha ora deciso, “nella qualità di presidente del consiglio comunale di Scicli”, di fare ricorso al Tar. Ma il consiglio non lo ha mai autorizzato a costituirsi in giudizio in nome e per conto della civica assise.
Intanto, la giunta, nelle scorse settimane, è tornata sui suoi passi e ha deliberato una rettifica della precedente delibera di adozione della nuova Pianta Organica.
Premesso che la precedente delibera era in realtà una bozza propedeutica al confronto con i sindacati, e quindi, tutt’altro che un provvedimento definitivo, il sindaco Falla e la giunta hanno precisato di restare in attesa di indicazioni da parte del consiglio comunale. Quello in carica dal 2003. E il presidente Pacetto ha messo all’ordine del giorno del consiglio i nuovi dettami che il consiglio dovrebbe dare alla giunta.
Al momento, la civica assise non ha deliberato nulla. Resta il ricorso al Tar fatto dal presidente del consiglio, con un incarico affidato in maniera privata a un legale di Scicli, senza la delega ad agire in giudizio da parte del consiglio comunale.
“Mi pare semplicemente sorprendente –dichiara il sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla-. Quando il sindaco agisce in giudizio lo fa su delega della giunta. Non è mai accaduto che il sindaco conferisse un incarico a titolo privato, “nella qualità di sindaco”. Attendiamo il responso del Tribunale amministrativo, ma mi pare irrituale che una carica istituzionale possa, senza mandato, agire in rappresentanza di un organo democratico, affidando privatamente un incarico professionale”.