Attualità
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04/06/2008 22:27

Il programma di Enzo Giannone

di Redazione

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 15-16 GIUGNO 2008

COMUNE DI SCICLI

PROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO

VINCENZO GIANNONE

SOSTENUTO DALLE LISTE “CITTA’ APERTA” E “INSIEME PER IUNGI”

SCICLI 2008

UN PATTO PER LA CITTA’

UNA SVOLTA NEL GOVERNO DELLA CITTA’
Una nuova cultura del Governo della città, che penetri nella coscienza collettiva ed individuale dei cittadini e che da essa tragga linfa e forza vitale: questo è l’obiettivo fondamentale della nostra proposta programmatica che vuole coinvolgere ed insieme operare con tutte quelle forze democratiche, movimenti, associazioni, forze sociali, produttive, culturali, professionali, ambientaliste, interessate ad una moderna svolta culturale e politica nella nostra città.
Oggi le condizioni per determinare un’inversione di tendenza passano tutte attraverso una forte e consapevole sfida: quella alla crisi delle strutture socio-economiche del nostro territorio, che finiscono col causare situazioni sempre più preoccupanti di disgregazione del tessuto sociale e di arretramento di quello civile. Bisogna innescare meccanismi di sviluppo economico e civile che riescano a produrre nuove forme d’integrazione sociale più eque, incentrate sulla cultura della solidarietà, della tolleranza, della pace sociale, di modo che ogni cittadino possa raggiungere la pienezza dei suoi diritti e la pari dignità.

LE PRECONDIZIONI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA’
Individuiamo una serie di precondizioni da realizzare prioritariamente per lo sviluppo della città.
La prima di queste è la difesa della legalità. E questo non soltanto per ovvie ragioni di ordine morale oltre che politico, ma anche perché proprio le attività illegali costituiscono un freno potente allo sviluppo. Per assicurare la sicurezza dei cittadini dovremo garantire il nostro impegno a fianco delle forze dell’ordine, promuovendo una collaborazione tra le varie forze dell’ordine per il monitoraggio della situazione locale a vantaggio di una serena convivenza per tutti. I nostri cittadini dovranno essere liberi di vivere sicuri in una città che possa essere vissuta da tutti in libertà e tranquillità: sicurezza di muoversi, di lavorare, di intraprendere, di agire, di stare insieme, sicurezza come principio di equità e di giustizia. Fondamentale sarà la scelta di istituire il Vigile di Quartiere aumentando la visibilità del corpo di Polizia Municipale sul territorio, tra le case, le persone, nei quartieri e nelle frazioni. Va inoltre introdotto il sistema tecnologico di controllo del territorio attraverso nuovi strumenti informatici e di comunicazione.
Ma sicurezza vuol dire anche protezione civile per la quale costruiremo il progetto definitivo relativo alla piena attuazione e alla manutenzione del Piano Comunale; uno strumento di avanguardia in grado di fornire ai cittadini certezza su un’efficace ed efficiente intervento della struttura comunale nel malaugurato caso di calamità. Qui occorrerà agire di concerto con gli Enti Pubblici sovraordinati, coinvolgendo le associazioni che operano nella protezione civile. Dovremo altresì informare la popolazione sui contenuti del piano e  sui comportamenti da assumere in caso di calamità in modo che si diffonda una cultura della “consapevolezza dei rischi potenziali” che possono interessare il territorio comunale e delle contromisure che possono essere adottate.
La seconda precondizione per lo sviluppo della città è il miglioramento e l’adeguamento del livello di formazione del capitale umano, area in cui l’investimento pubblico è ancora indispensabile e dove si manifestano lacune che sinergie tra Comune e agenzie formative possono però contribuire a superare.
La terza precondizione è la crescita del grado di efficienza dell’amministrazione pubblica. A prescindere dal livello di responsabilità e competenza, questa è la condizione più importante di tutte, perché qualunque intervento a qualsiasi livello rischia di rivelarsi vano senza un’amministrazione pubblica efficiente e moderna.
Il nostro metodo di lavoro sarà basato sull’ascolto, sul rispetto, sulla concretezza, sull’efficacia e sulla trasparenza. Un metodo basato sulla collaborazione istituzionale, provinciale  e regionale, perchè le istituzioni non devono essere piegate a fini di parte, ma devono lavorare per il bene comune della collettività. Un metodo basato su una nuova concertazione sociale per costruire insieme un grande ciclo politico ed economico, sociale e culturale, per lo sviluppo sostenibile della città. Un metodo basato sull’assunzione della sostenibilità ambientale e sociale come orizzonte e parametro entro cui collocare gli interventi e i progetti per un nuovo modello di sviluppo della città.
Il ruolo che il Comune dovrà svolgere sarà quello di una sorta di cabina di regia nel territorio, con un approccio necessariamente di tipo interdisciplinare, coinvolgendo, in modo integrato e coordinato, sia gli attori istituzionali nell’ambito delle rispettive competenze, sia le varie realtà che sul territorio e per i più diversi motivi coinvolgono e si rapportano costantemente con fasce significative della società: associazionismo, volontariato, parrocchie, scuola, forze sociali e organizzazioni di categoria.

UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
Oggi a Scicli bisogna imporre un nuovo progetto di sviluppo che abbia come suo esito obbligato la riorganizzazione della vita e del lavoro della nostra comunità. Scicli deve percorrere una nuova strada che la conduca verso uno sviluppo compatibile con le proprie tradizioni e le proprie risorse.
Negli ultimi anni, mentre abbiamo assistito a livello nazionale e regionale alla diminuzione continua dei trasferimenti e dei finanziamenti, abbiamo registrato a livello locale la mancanza di un disegno complessivo sulla città, che ha determinato, tra l’altro, un uso distorto o improduttivo delle già scarse risorse pubbliche. L’avvitamento registrato dalla spesa pubblica nazionale e regionale in anni recenti e la tendenza negativa prevedibile per i prossimi anni, impone ora un salto di qualità all’ente locale nella capacità di progettazione e impiego delle risorse finanziarie pubbliche.
Bisogna avviare una nuova stagione di politiche di sviluppo che, peraltro, non può prescindere da formule più ampie di partenariato sociale, di confronto con le forze sociali e produttive e della collaborazione tra pubblico e privato, attraverso strumenti di contrattazione e programmazione. L’obiettivo è quello di fare sistema, sedere tutti attorno allo stesso tavolo per condividere e concorrere a realizzare un’idea di sviluppo di Scicli capace di coniugare crescita e coesione sociale.
Si devono mettere in moto risorse per lo sviluppo attraverso una concertazione dal basso, che peraltro è anche il modello di riferimento dei fondi strutturali dell’Unione europea e di tutte le misure di sostegno per la Sicilia e il Mezzogiorno. Non possiamo perdere l’ultima occasione, in vista dell’introduzione dell’area di libero scambio nel 2010, per attingere risorse all’Europa comunitaria, per farne occasione promozionale per lo sviluppo economico ed occupazionale.

LA PROGETTAZIONE E LA TUTELA DEL TERRITORIO
Occorre assicurare forma ed unità al tessuto urbano e, garantendo condizioni di vivibilità e di funzionalità mediante una revisione del Piano Regolatore Generale che riesca a coniugare l’espansione e la riqualificazione, la pianificazione e l’operatività, il pubblico e il privato. Nel segno di quest’idea intendiamo, quindi, portare avanti un programma urbanistico efficace ed innovativo.
Per avanzare e crescere sarà necessario che ogni scelta sull’uso del territorio sia il frutto di un progetto ordinato ed equilibrato dal punto di vista urbanistico ed ambientale per arrivare alla valorizzazione dei luoghi del centro e quelli periferici. Quest’ultimi, in particolare, devono divenire anch’essi “centri” nei quali riconoscersi ed incontrarsi, e all’interno dei quali favorire le relazioni tra le persone. Questa attenzione del resto sarà rimarcata dall’istituzione di un assessorato alle Borgate, che segnala un chiaro orientamento verso l’inserimento dei centri frazionali in un progetto di sviluppo globale
Vogliamo avviare una nuova stagione di programmi integrati per il recupero urbano nelle periferie, nelle aree ex-abusive e lungo le coste, e giungere ad una concezione di spazio pubblico condivisibile e condivisa dalla comunità territoriale. Nella pianificazione occorre evitare qualsiasi tentazione riformatrice “dall’alto”, per quanto bene intenzionata, e ci si deve invece raccordare il più possibile ai bisogni espressi dalla gente. La partecipazione nelle scelte urbanistiche è una priorità. La proprietà della casa è un diritto di tutti i cittadini.
Per raggiungere questi obiettivi, si realizzeranno le seguenti priorità:
● rivedere il PRG, correggendo i molti difetti del piano Portoghesi, e avendo come scopo fondamentale quello di realizzare un piano regolatore “disegnato” e democratico, che dia al singolo cittadino la possibilità di intervenire, senza i vincoli imposti dai piani di lottizzazione;
● recuperare e valorizzare il centro storico di Scicli e delle borgate, attraverso specifici e opportuni piani di recupero, in modo da farne diventare un “cantiere pulito” in grado di dare lavoro a maestranze e tecnici per molti anni;
● affiancare all’importante azione pubblica un’adeguata, e incentivata, azione privata con strumenti operativi quali piani unitari di valorizzazione delle facciate, piani del colore unitari, programmi di valorizzazione commerciale e turistica;
● sistemare e risanare quartieri di periferia ed aree ex-abusive: in particolare portando avanti il Contratto di quartiere di Iungi II e sviluppando una serie di iniziative e progetti necessari per assicurare una dignitosa qualità urbanistica agli agglomerati abitativi di contrada Zagarone, di Contrada Genovese e di Contrada Bruffalori;
● potenziare e qualificare lo sviluppo residenziale, turistico e commerciale delle borgate marinare, di Donnalucata, Cava D’Aliga, Sampieri, Playa Grande, valorizzandole sul piano urbanistico-edilizio, ma anche studiando la realizzazione di decentramento di alcuni servizi e favorendo l’incremento delle opportunità di lavoro;
● migliorare viabilità, collegamenti e servizi in tutte le aree rurali del territorio sciclitano, in particolare nelle contrade più popolate: S. Giovanni Lo Pirato, Cozzo Chiesa, Quartarella, Piani, Passo Salina, Bruffalori, Pagliarelli, Spinello, Dammusi, Palazzola-Lincino, S. Biagio, Spana ecc.
Così come è un diritto di tutti i cittadini vivere in un territorio pulito, tutelato e salvaguardato. Salvaguardia dell’ambiente significa difesa della salute e attenzione per l’aria, l’acqua, il verde ed i rifiuti. In questi ultimi anni Scicli ha pagato, con la discarica di Petra Palio prima e quella di S. Biagio poi, un prezzo altissimo in termini di costi ambientali, con rischi seri per il futuro della nostra comunità in ordine alla gestione di servizi primari come quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti, o quello della gestione delle acque.
Noi diciamo con forza: ora basta. Scicli è stata finora disponibile a collaborare nell’ottica comprensoriale, ma ora è giunto il momento che tutti i comuni del comprensorio assumino atteggiamenti responsabili rispetto anche al nuovo scenario della gestione integrata dei rifiuti che si dovrebbe andare progressivamente delineando con l’entrata a regime degli ATO e l’applicazione della Legge Gallo anche in Sicilia. Una cosa è certa: Scicli non può continuare ad essere la pattumiera della provincia di Ragusa.
Saranno avviate le seguenti azioni:
● istituire un Forum cittadino sull’ambiente che collabori con l’Amministrazione comunale a monitorare lo stato del territorio e a sviluppare opportune linee d’intervento e progetti;
● bonificare la vecchia discarica di Contrada Petra Palio e Contrada S. Biagio;
● avviare una stagione di confronto, anche serrato, con gli ATO ambiente e idrico per affrontare in modo efficace e trasparente le problematiche della raccolta e smaltimento dei rifiuti e quello dell’acqua;
● monitorare e bonificare i siti inquinati dove esistono discariche abusive;
● incentivare le applicazioni dell’energia solare;
● collegare al PARF tutte le zone costiere e le contrade ora escluse;
● completare la revisione della rete fognaria e idrica, nonché della raccolta delle acque bianche;
● progettare opportune opere di difesa per impedire l’erosione delle spiagge;
● programmare ed attuare una politica del verde pubblico, attraverso il completamento di parchi naturali extraurbani (Costa di Carro) e urbani (Villa Penna, S. Matteo e Chiafura), l’istituzione di nuovi parchi naturali extraurbani (Conca del Salto, Pisciotto) e urbani (Collina ferita, Torrente Scicli-Modica, via dei Fiori a Iungi), la realizzazione e la manutenzione di piccole aree di verde attrezzato, con bambinopoli, sia a Scicli che nelle borgate;
● porre sotto tutela e recuperare la Fornace Pisciotto.

AGRICOLTURA, ARTIGIANATO, COMMERCIO E TURISMO TRA PASSATO E   FUTURO
Occorre insistere sulla vocazione storica all’agricoltura che rappresenta ancora oggi il comparto più importante dell’economia sciclitana, cercando di costruire un sistema in cui produzione, trasformazione, distribuzione, ricerca, sperimentazione, assistenza, qualità garantita del prodotto, e altri servizi allo sviluppo, si integrino in una visione unitaria, partendo dall’azienda per arrivare al mercato.
In particolare è necessario:
● operare la riconversione del mercato ortofrutticolo di contrada Spinello in Centro agroalimentare;
● definire la società di gestione del mercato ortofrutticolo così trasformato;
● recuperare la struttura del mercato del fiore di contrada Spinello e sostenere il rilancio del settore della produzione floricola;
● sostenere l’associazionismo, l’imprenditoria giovanile, la formazione e l’aggiornamento professionale.
Accanto all’agricoltura, si devono rilanciare le attività artigianali. Si dovrà cercare di incrementare  le opportunità di lavoro stabili e professionalmente adeguate alle capacità ed alle aspirazioni dei lavoratori, che restando sul nostro territorio potranno contribuire alle crescita del tessuto socio-economico dello stesso. Sarà quindi strategica per l’Amministrazione un’intensa progettualità su quelle tematiche del lavoro che rivestono un ruolo fondamentale nel nostro territorio, a partire da quelle del comparto edile.
Il confronto tra aziende e Amministrazione, la velocità di risposta, l’interesse comune e gli obiettivi condivisi devono essere il terreno di confronto con coloro che intendono investire nel nostro territorio. Il confronto e la cooperazione con le categorie economiche della città sarà una nostra priorità da tradurre in azioni concrete di sostegno ed impulso:
● realizzare la nuova zona artigianale;
● garantire certezza e rispetto dei tempi delle procedure burocratiche;
● fornire una migliore offerta di servizi “a rete” alle imprese;
● monitorare costantemente il mercato del lavoro locale;
● incrementare le opportunità di lavoro per le piccole aziende artigiane locali, anche inserendo nei bandi di gara clausole che vincolino all’assunzione di manodopera locale;
● promuovere la riqualificazione e la formazione professionale da raggiungere anche attraverso l’attivazione di intense relazioni con Provincia e Regione;
Un’attenzione particolare deve essere dedicata alle attività commerciali, da troppo tempo trascurate. E’ necessario avviare una nuova stagione di collaborazione con le Commissioni di mercato e le Associazioni di categoria per favorire la ripresa delle attività commerciali esistenti e l’insediamento di nuove, anche come strumento di rivitalizzazione e di riqualificazione del tessuto urbano. In quest’ottica è obiettivo centrale la valorizzazione della rete commerciale esistente e la difesa, rafforzamento e sostegno degli esercizi comunali di vicinato all’interno del centro cittadino e delle borgate, favorire la riqualificazione fisica e l’uso commerciale dei centri storici e la creazione dei centri commerciali naturali.
Saranno azioni prioritarie:
● la revisione del Piano commerciale;
● l’aggiornamento dei regolamenti riguardanti l’esercizio del commercio;
● la semplificazione e la celerità della procedure burocratiche, anche per aiutare le imprese commerciali  nella loro pianificazione e acquisizione di finanziamenti comunitari, statali e regionali.
● la valorizzazione dei centri storici con interventi di restauro e recupero delle vie e la creazione di apposite aree mercatali;
● l’istituzione di tre centri commerciali naturali nel centro storico di Scicli, lungo il viale 1° Maggio e nel centro storico di Donnalucata;
● la promozione di produzioni tipiche di qualità, anche attraverso l’istituzione della denominazione comunale (DECO) per prodotti agro-alimentari di nicchia, come potrebbe essere il gelato;
● la promozione di punti vendita per i prodotti tipici;
● l’organizzazione di manifestazioni a sostegno delle attività commerciali e turistiche, come la sagra della seppia o quella del pomodoro o quella del gelato.
Per il futuro è evidente che bisogna puntare sul turismo. Esiste la necessità di articolare l’offerta turistica in diversi flussi: fruizione del mare, turismo d’arte, naturalistico, rurale, per gli anziani, giovanile, congressuale. L’unico terreno su cui può germogliare una iniziativa turistica praticabile è quello non solo che punti a vendere la fruizione del mare, ma anche lo splendido scenario delle bellezze artistiche e paesaggistiche che l’intero territorio di Scicli offre, inserito com’è nel più vasto comprensorio del barocco e dell’altopiano ibleo.
Collegando insieme marketing territoriale, turismo, lavoro ed attività economiche avremo sviluppo e benessere per tutto il territorio
In particolare occorre puntare su alcune direttrici:
● realizzare un pacchetto turistico “Scicli negli Iblei”;
● promuovere l’immagine della città nei contesti nazionale ed internazionale;
● incentivare il soggiorno stabile dei turisti attraverso un calendario di manifestazioni folcloristiche, culturali, sportive di pregio;
● creare condizioni per incentivare l’integrazione dell’offerta di recettività alberghiera;
● realizzare una serie di servizi di accoglienza e guida per i turisti a Scicli e nelle borgate;
● abbellire il cento storico attraverso un qualificato arredo urbano;
● realizzare percorsi turistici culturali e naturalistici;
● sostenere ogni forma di associazionismo inteso a far crescere una nuova cultura d’impresa nel settore turistico;
● avviare una forte iniziativa a livello distrettuale e regionale per l’estensione della legge su Ibla e relativi finanziamenti a tutti i comuni del Val di Noto riconosciuti Beni dell’Unesco.

INFRASTRUTTURE E MANUTENZIONE URBANA
Lo sviluppo della città dovrà essere accompagnato da un ampio e strategico intervento nel settore dei lavori pubblici. Le nuove centralità abitative e l’evoluzione residenziale prevista per i prossimi anni impongono di ridisegnare l’attuale rete infrastrutturale della città.
Tutta la pianificazione delle opere e degli investimenti pubblici sarà informata ai principi del miglioramento della città, per riuscire a costruire spazi più fruibili e contenitori dove vivere meglio la propria appartenenza al territorio.
Particolare attenzione verrà posta a tutto il patrimonio del verde pubblico, alla attenta manutenzione dell’esistente  e alla creazione di nuovi spazi attrezzati nei quartieri e nelle borgate, dotati anche di bambinopoli e campetti di gioco per i ragazzi, e si progetterà un percorso naturalistico degli spazi verdi della città da Villa Penna a Piazza Italia al futuro parco del torrente Modica-Scicli, da collegare tra loro con piste ciclabili e percorsi pedonali. In sostanza si tenderà ad elevare lo standard qualitativo di tutta la rete del verde, che noi consideriamo risorsa essenziale per migliorare il grado di fruibilità della città e la vita stessa dei nostri cittadini.
Gli stessi obiettivi di qualità e di attenzione per manutenzione e riqualificazione saranno ricercati anche per le azioni sul patrimonio comunale (storico, monumentale ed architettonico) per le quali si prevede:
● la realizzazione della circonvallazione ovest;
● la realizzazione delle intersezioni viarie necessarie a riqualificare il contesto urbano e gli accessi alla città con alleggerimento del traffico veicolare e miglioramento sensibile delle condizioni di sicurezza;
● la pianificazione nelle opere di sistemazione del manto stradale, individuandone priorità e riducendone i disagi;
● l’ampliamento del cimitero urbano e la realizzazione di un cimitero frazionale tra Donnalucata e Scicli;
● la progettazione e realizzazione di piste ciclabili e marciapiedi per stralci funzionali per favorire il collegamento protetto ai servizi pubblici più importanti;
● la realizzazione del porto di Donnalucata e di punti di approdo sicuri a Sampieri e Punta Corvo;
● il completamento della revisione delle reti idrica e fognaria;
● la realizzazione di nuovi parcheggi per favorire la residenza e le attività commerciali in particolare nei centri storici;
● il potenziamento dell’illuminazione pubblica e il posizionamento di nuovi punti luce nelle zone non servite;
● l’aumento dell’attività per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Con questa politica delle infrastrutture andrà di pari passo la razionalizzazione della mobilità urbana per cui si procederà seguendo una precisa gerarchia in cui al primo posto si trovano il  diversamente abile e il pedone, al secondo la bicicletta, seguita da un’intensa promozione per l’uso del trasporto pubblico, ed infine dalle azioni per una corretta fruizione della città da parte dei veicoli privati. 
L’obiettivo da raggiungere è quello di consentire a tutti i cittadini di muoversi in sicurezza. L’impegno programmatico prioritario è quindi la messa a punto e l’approvazione di un Piano della Mobilità Urbana e la costituzione di un autonomo ufficio viabilità. Il Piano della Mobilità Urbana dovrà adeguare il sistema complessivo della sosta, rivedere il trattamento delle piazze centrali e di zone significative del centro, privilegiare la rete delle piste ciclabili, completare la dotazione dei parcheggi di servizio al centro e ridefinire nel breve il sistema dei “permessi” con soluzioni più idonee per gli utilizzatori (cittadini, lavoratori, attività commerciali).
Centrale sarà l’impegno per il settore dell’edilizia scolastica, sociale e sportiva, al fine di elevare il livello dei servizi educativi e ricreativi e soddisfare nuovi bisogni. L’amministrazione comunale metterà in atto le seguenti iniziative:
● consolidamento del livello dei servizi attuali, operando una costante e puntuale manutenzione delle strutture scolastiche e sportive esistenti;
● messa a norma e miglioramento delle scuole materne, elementari e medie esistenti;
●  costruzione di una nuova scuola media nel centro storico di Scicli;
●  realizzazione di spazi ricreativi e sportivi di quartiere nelle borgate marinare e nei vari quartieri di Scicli;
● avvio delle procedure per acquisire e destinare il capannone ed l’area ESA nel quartiere Iungi a centro sociale, ricreativo e amministrativo decentrato;
● ristrutturazione e messa in sicurezza della palestra comunale di via Bixio;
● costruzione di una piscina comunale nel quartiere Iungi;
● costruzione del Palazzetto dello Sport nell’area comunale di via dei Fiori al quartiere Iungi;
● completamento, in collaborazione con la provincia, del campo d’atletica di Donnalucata;
● ristrutturazione dello stadio Ciccio Scapellato, che lo faccia diventare da elemento di frattura della continuità urbanistica del quartiere Iungi, struttura invece fondamentale di aggregazione e socializzazione, intorno ad un fenomeno sociale, qual è appunto lo sport, che è per sua natura aggregante e socializzante. Si tratta di far diventare lo stadio da struttura chiusa, cinta, quasi “un campo di concentramento”, una struttura aperta, verde, viva e vivibile da parte del quartiere e dei cittadini, in particolare da parte dei ragazzi, con la creazione, tra l’altro, di un grande spazio attrezzato in piazzale delle Olimpiadi, l’abbattimento dei muri di cinta perimetrali e la loro sostituzione con recinzioni eco-antropocompatibili.
● ulteriore programmazione degli interventi di manutenzione straordinaria e di nuovi impianti sportivi, previo uno studio preliminare finalizzato al miglior utilizzo possibile degli impianti esistenti e di una concreta verifica sulle reali necessità.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI: LA SFIDA DELLA QUALITA’
Le politiche sociali sono l’asse portante di un governo che miri a costruire una comunità coesa, includente, capace di gestire le fratture e i conflitti. Alle politiche sociali va assegnato un compito non terapeutico bensì preventivo. Le politiche sociali devono caratterizzarsi quali politiche capaci di prevedere e prevenire i disagi sociali, devono essere intimamente connesse alle politiche di sviluppo locale, a quelle urbanistiche, a quelle per il lavoro; non possono e non devono degradarsi a mere politiche riparatrici e risarcitorie, ponendo particolare attenzione alla qualità e all’informazione sui servizi alla persona.
A cominciare dai servizi educativi che si indirizzano all’infanzia e all’adolescenza e sui quali dovremo continuare ad investire risorse economiche ed umane proprio perché si rivolgono ad una fascia di popolazione strategica per chi ha a cuore il futuro della nostra Comunità. A partire dagli attuali servizi occorrerà tendere ad ampliare e diversificare le risposte, monitorando continuamente l’andamento demografico per avere chiare le necessità ed agire per migliorare le risposte.
Le azioni si concretizzeranno nel:
● confermare i servizi esistenti, adeguandoli alle norme e alle necessità, cogliendo e ricercando opportunità di nuove risorse;
● valutare collaborazioni/avviare nuovi servizi anche attraverso la sperimentazione di nuove forme quali: project financing; educatrici familiare/domiciliare; asili e scuole private;
● valutare ed attuare adeguamenti dei servizi attuali con prolungamenti d’orario e/o di periodo di apertura.
Ma nel contesto dei servizi educativi, consideriamo ovviamente indispensabile e strategico il dialogo con le scuole (pubbliche, paritarie e private) perché il futuro dei cittadini si prepara lì e perché la scuola rappresenta la maggior agenzia educativa per i nostri giovani. Ci impegneremo nel rispetto delle competenze ad intervenire a sostegno dei vari ordini di scuole dalla materna alle scuole superiori, favorendo la soluzione delle problematiche e cooperando ai progetti e alle iniziative che le singole istituzioni scolastiche vorranno portare avanti.
Si attueranno le seguenti linee guida:
● effettuare nuovi investimenti per migliorare gli edifici scolastici;
● seguire tutti i progetti già avviati o da avviare in collaborazione con le istituzioni scolastiche, soprattutto con riguardo all’Educazione Civica a cui anche l’Ente Comune guarda con grande attenzione (rivisitando ad esempio l’esperienza dei Consiglio Comunale dei Ragazzi);
● tenere incontri periodici con i dirigenti delle istituzioni scolastiche per concertare con loro gli interventi tesi alla riqualificazione e sicurezza dei plessi scolastici e comunque miranti a risolvere i problemi delle scuole;
● istituire un Forum cittadino sulla scuola per verificare la fattibilità di nuovi progetti che saranno  promossi;
● potenziare il polo scolastico secondario, ampliando l’attuale offerta formativa con l’introduzione di nuovi corsi di studio nel settore delle scienze umane, dei beni culturali e del turismo; 
● essere attivi su tutto il settore della Formazione Professionale e sostenere tutte le iniziative legate all’Educazione degli adulti e all’alfabetizzazione degli stranieri;
● rafforzare i legami ed i rapporti con l’Università, attraverso la clinicizzazione di divisioni dell’Ospedale “Busacca”, la possibile istituzione di un corso di laurea per infermieri e di nuovi corsi post-universitari nel settore dei beni culturali e del turismo.
Su tutti questi temi legati alla qualità dei servizi e della vita nella città s’intende valorizzare il sapere e il ruolo delle donne in quanto soggetti che maggiormente vivono e dunque conoscono la quotidianità e hanno potenzialmente più cose da dire e suggerire all’Amministrazione. Ci si rivolge dunque alle cittadine per sottolineare quanto sia prezioso il loro contributo e la loro partecipazione per costruire una città a misura di tutti, bimbi o anziani che siano, una città davvero Europea come vogliamo che Scicli diventi a tutti gli effetti. La sensibilità delle donne ci sarà molto utile ad affrontare tutti gli aspetti legati alla vita e ai problemi della nostra comunità.
Dovremo appunto utilizzare una profonda sensibilità ed uno straordinario sforzo per continuare a  considerare l’impegno nel Sociale un dovere e un simbolo della civiltà di una comunità. I nostri servizi dovranno pertanto essere sempre più vicini a tutti partendo da chi ha più bisogno. Gli obiettivi saranno quelli di diffondere la cultura della solidarietà, dell’attenzione e del servizio avendo come elemento di azione la tutela e la difesa delle fasce deboli ed il contenimento del disagio sociale, una buona qualità dei servizi, un’ampia estensione quantitativa, un soddisfacente livello di integrazione distrettuale e una soddisfacente razionalizzazione complessiva. Il potenziamento dei servizi sociali deve essere perseguito come riconoscimento dell’elementare diritto di cittadinanza.
Con questo tipo di approccio nei prossimi anni concentreremo il nostro impegno nel “sociale” in particolare su alcuni punti specifici che sono:
● il potenziamento dell’assistenza agli anziani con particolare attenzione ai non autosufficienti;
● l’attenzione particolare, privilegiando dialogo ed integrazione, ai problemi del disagio giovanile ed ai problemi dell’immigrazione con l’attivazione di progetti mirati;
● il sostegno alle famiglie con specifico interesse verso le condizioni dei minori, delle persone disabili e delle povertà;
● il rafforzamento dei Centri di Accoglienza e di Ascolto;
● l’attenzione alla riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica per convertirlo e renderlo più fruibile alle categorie sociali deboli come anziani e portatori di handicap;
● il monitoraggio attento e continuo delle politiche abitative e delle possibilità di finanziamento per consentire l’accesso all’abitazione in locazione a canoni sostenibili per le categorie bisognose e più deboli, ma creando anche condizioni di acquisto della prima casa a prezzi inferiori di quelli di mercato per i cittadini con redditi medio-bassi mediante l’attivazione di provvidenze o contributi previsti dalle normative vigenti;
● la previsione di realizzare interventi di edilizia convenzionata da destinare alla locazione o all’acquisto di anziani, giovani coppie, famiglie a basso reddito;
● il potenziamento e la razionalizzazione del Piano di Zona, inteso come fondamentale strumento progettuale ed operativo;
● l’analisi della possibilità di andare verso il superamento del regime di delega con la costituzione di un’Agenzia dei servizi alla persona a livello distrettuale da raggiungere attraverso la partecipazione e la condivisione dei Comuni del territorio, dell’Azienda Sanitaria Locale n. 7, delle IPAB, del Sindacato, di tutto il Terzo Settore e dell’Associazionismo.
Un dialogo costante con l’associazionismo sarà poi perno attorno a cui ruoteranno le politiche culturali, considerate come strumento essenziale per far diventare sempre più la nostra città luogo vocato alla cultura e dove, attraverso la stessa, si attraggono interessi e persone. Il grande lavoro già svolto negli anni soprattutto dalle associazioni, ha determinato una crescita rilevante nella produzione culturale della città, tanto da farne un punto di riferimento regionale ma anche nazionale. Si cercherà con forza di costruire un sistema culturale nel quale siano valorizzate le potenzialità di varia natura – storico-artistiche, archeologiche, ambientali, letterarie – e dove l’associazionismo e la scuola possono ulteriormente sviluppare il proprio ruolo attraverso la realizzazione di una progettualità integrata da proporre e condividere con l’amministrazione comunale.
Tra gli strumenti che la nuova amministrazione proporrà per la realizzazione di questa politica culturale sono sicuramente prioritari:
● la creazione di un’istituzione culturale che in una dimensione comunale, ma con proiezione sovracomunale, consenta di gestire con maggior efficienza i molteplici aspetti dell’attività culturale;
● la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città e delle sue istituzioni civili e religiose, anche attraverso una rete museale che utilizzi gli spazi già pronti, a partire dall’ex convento della Croce, da Palazzo Spadaro e dall’ex convento dei Carmelitani;
● l’investimento nel completamento e/o recupero di nuovi spazi significativi dedicati alla produzione e alla fruizione culturale quali il palazzo Micciché, il palazzo di Padre Gabriele, la Fornace del Pisciotto, l’ex Convento dei Cappuccini;
● la valorizzazione del Teatro Italia, spazio che deve sempre più ospitare eventi di grande valore e di grande richiamo per la città e la provincia nel suo complesso;
● l’attrezzamento di ulteriori spazi dedicati all’attività teatrale, cinematografica e musicale durante la stagione estiva: l’arena di quartiere a Iungi, il palazzo Mormino a Donnalucata, piazza Mediterraneo a Cava d’Aliga, il lungomare a Sampieri;
● il potenziamento della produzione di spettacoli ed eventi culturali veramente significativi: stagione di prosa e di lirica, feste di primavera (cavalcata, gioia, milizie), sagre (della seppia, del pomodoro, del gelato), manifestazioni (il mese della cultura a marzo e artinpiazza a maggio), concerti estivi;
● l’attenzione particolare alla musica e alla produzione musicale attraverso un’azione congiunta delle numerose e significative realtà presenti sul territorio: bande musicali, scuole di musica, gruppi di promozione musicale e di canto corale, gruppi di danza, gruppi musicali giovanili;
● l’attivazione di un Forum dei giovani, che sia il luogo di elaborazione per le iniziative rivolte ai giovani da svolgere di concerto con l’attività dell’Assessorato alle Politiche Giovanili.
Sarà vincente, da questo punto di vista, lavorare in particolare con i nostri giovani, soggetti per cui nutriamo sinceri sentimenti di affetto e che rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra comunità. Anzi, la spinta più forte a volerci impegnare e proporci alla guida di Scicli viene proprio dall’esigenza morale, prima ancora che politica, di dare a questi giovani un futuro costituito da nuove opportunità di studio, di svago, di lavoro, nella loro città, e di non dover andare via, lontano dalla loro terra e dalle loro origini.
Strategico per l’attuazione di valide politiche educative e ricreative per i giovani e per tutti i cittadini è lo sport e strategico sarà soprattutto lo stretto rapporto che anche in questo settore si vuole intessere con tutto il mondo dell’associazionismo, da valorizzare come risorsa fondamentale per la crescita del settore sportivo.
Per questo risultano fondamentali alcune scelte d’investimento per riqualificare l’offerta dei servizi sportivi e ricreativi. L’azione conseguente si potrà infatti sostanziare, d’intesa con tutte le società sportive interessate, nella realizzazione di nuovi impianti, oltrechè nello sforzo per diffondere e rendere più fruibile a tutti l’offerta sportiva quale modello di crescita sana e formativa.
Saranno azioni prioritarie:
● il sostegno alla crescita e al miglioramento qualitativo di tutte le discipline sportive esistenti e di nuova introduzione, come il nuoto;
● il miglioramento quantitativo delle strutture utilizzate per il calcio, compreso quello giovanile e amatoriale, per gli sport di squadra e individuali (con il nuovo Palazzetto dello sport e la pista d’atletica a Donnalucata), per gli sport del nuoto e della pallanuoto (con la costruzione della piscina);
● la promozione di una serie di iniziative sportive ormai consolidate e che servono a fare di Scicli un luogo d’attrazione anche dal punto di vista sportivo, prima tra tutte la gara podistica “Peppe Greco”.

PER UNA SANITA’ EFFICIENTE E SICURA
Seguendo questa rotta affronteremo uno dei settori più importanti, quello della sanità, in cui proprio il Sindaco, oggi, assume un ruolo cruciale. Chi affronta da amministratore il delicato tema delle politiche sanitarie, deve innanzitutto possedere la sensibilità umana ed amministrativa per comprendere quanto le azioni connesse con quest’importante settore abbiano riflessi sulla vita quotidiana delle persone, sulla loro salute fisica e mentale e quindi trattare i temi relativi con la massima attenzione ed evitandone in tutti i modi la strumentalizzazione.
Per ogni attività relativa alle politiche sanitarie procederemo rispettando ruoli e competenze dell’azienda sanitaria, ma ci batteremo sempre e comunque nell’interesse dei nostri cittadini e delle nostre cittadine, al fine di garantire massima efficienza e qualità dei servizi sanitari.
Con questo spirito quindi intendiamo parlare dell’argomento principale per il settore della sanità di questo territorio: l’Ospedale “Busacca”. Esso ancora oggi costituisce per il nostro territorio una struttura di eccezionale rilievo sociale, un patrimonio importantissimo per l’affermazione del diritto alla salute costituzionalmente garantito e per la qualità della vita di noi tutti. Non consentiremo a nessuno di portare avanti disegni per la chiusura o il ridimensionamento dell’Ospedale di Scicli. A chi in questi anni ha tentato di trasformare il nosocomio sciclitano in “Ospedale di giorno e Polo Geriatrico-Riabilitativo” diciamo risolutamente di no: non significherebbe altro che trasformare l’attuale struttura ospedaliera per acuti in un centro di assistenza per cronici, anziani e lungodegenti. In questo modo si sottrarrebbe a Scicli il suo Ospedale, abbassando in maniera grave e molto preoccupante il livello della qualità dell’assistenza sanitaria in termini di servizi e di risorse.
Per questa esigenza primaria, poniamo una serie di condizioni necessarie:
● l’Ospedale “Busacca” non deve essere penalizzato da decisioni calate dall’alto, dai vertici dell’ASL 7 o dalla Regione siciliana, e che noi e la città, nel merito, riteniamo non adeguate al bisogno dei cittadini;
● l’Ospedale “Busacca” deve continuare ad essere un presidio ospedaliero a tutti gli effetti, dotato di quei reparti che sono essenziali per definirlo tale: pronto soccorso, medicina, chirurgia, ortopedia in primo luogo;
● gli organici di medici, infermieri e personale ausiliario nei vari reparti devono essere adeguati per garantire standard di qualità;
● il reparto di Radiologia deve essere dotato immediatamente dello strumento diagnostico per la Tac;
● i servizi diagnostici-specialistici devono essere potenziati per ridurre i tempi di attesa;
● i servizi territoriali quali i presidi di guardia medica, in stretta collaborazione con i medici di famiglia, devono essere migliorati, anche attraverso la medicalizzazione del 118;
● nessun piano sul futuro dell’Ospedale “Busacca” può prescindere da un progetto organico che riguardi tutta la politica sanitaria iblea, esigenza più volte rilevata anche dagli stessi vertici dell’ASL n. 7, che investa il futuro degli ospedali di tutta la provincia – Modica, Vittoria, Comiso – e la stessa Azienda ospedaliera di Ragusa;
● le decisioni sulle scelte di politica sanitaria deve essere devono scaturire sempre da un confronto aperto tra la Dirigenza dell’ASL n. 7 di Ragusa e le rappresentanze istituzionali delle comunità, Sindaci e Consigli comunali, che individui bisogni, priorità e strumenti efficaci per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria in provincia di Ragusa.
L’obiettivo fondamentale è la qualità dell’assistenza che viene erogata ai cittadini: un ridimensionamento del “Busacca” andrebbe nella direzione opposta. Per questo lo impediremo in ogni modo. Così come ci impegneremo a fondo per l’istituzione a Iungi di una nuova guardia medica o comunque di un nuovo presidio medico polifunzionale, al servizio del quartiere più popoloso di Scicli, e posto in posizione baricentrica rispetto al vasto territorio della città e delle borgate.

INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA NEI SERVIZI PUBBLICI
Efficienza e trasparenza, diritti di cittadinanza e partecipazione, qualità dei servizi, costituiranno obiettivi fondamentali della nostra azione amministrativa.
Ma soprattutto costituirà l’obiettivo fondamentale la diminuzione dei tempi e dei costi per l’accesso dei cittadini e delle imprese agli uffici comunali e ai servizi pubblici locali. Anche attraverso esperienze ampie e avanzate di e-governement comunale, con la possibilità di risolvere per via telematica le richieste anagrafiche e le principali procedure legate a tributi, sanzioni amministrative e tariffe, anche scolastiche, ivi compresi i pagamenti.
Lungo questo percorso, la revisione dei regolamenti comunali e lo snellimento delle procedure burocratiche rappresenteranno una parte essenziale del nostro impegno. Così come la ristrutturazione della pianta organica dell’ente, in modo tale da determinare un contesto generale positivo in cui vengano valorizzate tutte le competenze e professionalità presenti all’interno della struttura amministrativa, comprese quelle dei cosiddetti precari. In particolare, i servizi di informatica del Comune dovranno nei prossimi anni essere capaci di attuare una salto di qualità, per mettere in grado tutti gli uffici di gestire l’innovazione nel rapporto con i cittadini.
Ma innovazione non è solo tecnologica o riorganizzazione dei procedimenti e della burocrazia. E’ anche partecipazione e controllo da parte dei cittadini. Saranno avviati il regolamento sulla trasparenza e quello sui reclami, che consentirà ai cittadini di intervenire con tutti gli strumenti possibili, dalla multimedialità all’Ufficio Relazioni con il Pubblico al Difensore civico. Saranno valorizzate le proposte dei cittadini per la semplificazione amministrativa, verificati con gli utenti i contratti di servizio, sviluppati i forum e le tribune aperte sul sito del Comune, stabiliti rapporti di partenariato con le associazioni per il collaudo condiviso di nuovi servizi ai cittadini.
Un’amministrazione che miri a costituire uno strumento reale per lo sviluppo economico e sociale del territorio deve assumere la consapevolezza che l’organizzazione degli uffici e dei servizi è una leva fondamentale per l’efficacia dell’azione politica. Di assoluta priorità saranno quindi interventi di riforma organizzativa, volti da un lato a rafforzare alcuni settori cruciali dell’amministrazione, come quello dell’informatica e dei servizi di prossimità, e volti dall’altro a sperimentare nuove forme di coordinamento interdipartimentale per accelerare l’esecuzione dei processi più complessi, che coinvolgono diversi settori dell’amministrazione.
Il lavoro pubblico è uno dei pilastri su cui fondare le linee di intervento strategico e una leva fondamentale ai fini di un’azione amministrativa efficiente ed efficace. Infatti, la fattibilità dei programmi di modernizzazione e innovazione dell’amministrazione comunale ha quale presupposto fondamentale la qualificazione e la motivazione dei dipendenti. Il processo di modernizzazione deve vedere peraltro il coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, al fine di realizzare una forte simbiosi tra i dipendenti e gli obiettivi strategici dell’Amministrazione comunale secondo un sistema di partecipazione democratica.
Intendiamo agire innanzitutto su quattro leve fondamentali:
● la valorizzazione, riqualificazione e incentivazione del personale comunale;
● nuovi indirizzi per orientare l’attività degli uffici verso obiettivi di semplificazione delle procedure e di qualità del servizio;
● il soddisfacimento delle esigenze di crescita professionale dei dipendenti comunali e degli obiettivi di miglioramento delle prestazioni amministrative, sulla base dei quali va poi impostata la programmazione delle attività formative;
● l’investimento sugli sportelli unici, per i cittadini e per le imprese, attraverso la formazione e l’incentivazione degli addetti.
In generale intendiamo valorizzare gli sviluppi professionali legandoli all’aggiornamento e al riconoscimento dei meriti così come a criteri predefiniti e trasparenti di conferimento degli incarichi. Occorre anche definire meglio il sistema di retribuzione articolato in una parte fissa e in una variabile, nel rispetto dei contratti collettivi nazionali, collegata a valutazioni di merito e di competenze professionali dimostrate e introdurre il concetto di responsabilizzazione individuale e di orientamento al risultato che premi anche economicamente la qualità del lavoro prestato. Intendiamo rilanciare una contrattazione decentrata integrativa corretta e puntuale.

LE RISORSE PER LA CITTA’
Le politiche di bilancio saranno improntate all’obiettivo di sostenere la crescita dei servizi di prossimità e il volume degli investimenti pubblici necessari alla città, nel tentativo di innestare ogni possibile circolo virtuoso fra crescita economica e urbanistica della città e finanziamento dei servizi comunali.
Nel momento in cui si definiscono le linee programmatiche di questo patto non si può evitare di fare cenno alla difficoltà economica nazionale ed internazionale, oltre che regionale, che stiamo vivendo in questo periodo, una crisi generale che però si somma ad una politica del nostro governo volta a penalizzare fortemente gli Enti Locali. I tagli alle spese dei Comuni disposti recentemente ed una politica di forte riduzione dei trasferimenti dal centro verso la periferia in atto nell’ultimo triennio rischiano di mettere in dubbio l’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini. Saremo anche noi, insieme agli altri sindaci ed amministratori locali, in prima linea ad affermare la necessità di porre un freno a quest’azione.
Nonostante queste considerazioni che comunque ci devono preoccupare, sarà nostro dovere rispettare ovviamente il patto di stabilità e presentare di anno in anno una situazione di bilancio solida, attraverso un’applicazione costante della responsabilizzazione del personale e dell’applicazione delle più moderne tecniche di predisposizione, imputazione e controllo della spesa e delle entrate. L’obiettivo fondamentale sarà il monitoraggio continuo della politica dell’entrata e della spesa, da raggiungere attraverso le conseguenti azioni:
● affrontare tutte le iniziative e gli interventi con una logica di progetto vale a dire continuare ad introdurre elementi di valutazione economica e finanziaria nelle decisioni di spesa;
● implementare il sistema di controllo di gestione per monitorare al meglio i costi e valutare i risultati rispetto agli obiettivi prefissati;
● mantenere in equilibrio il bilancio corrente evitando di ricorrere a risorse destinate agli investimenti;
●  utilizzare strumenti innovatrici quali la finanza di progetto, la gestione attiva del debito, il passaggio da un sistema di finanziamento per mutui ad un sistema per linee di credito;
● attivare un ufficio interdipartimentale risorse e finanziamenti specializzato nelle procedure d’accesso ai vari finanziamenti previsti da bandi regionali, nazionali ed europei;
● organizzare le sponsorizzazioni;
● continuare nel recupero dell’evasione e dell’elusione;
● arrivare a costruire un bilancio davvero partecipato.
Il punto centrale della politica fiscale sarà la ricerca di maggiore equità nel prelievo fiscale e tariffario e, quindi, la redistribuzione degli oneri in base alla capacità contributiva.
Per raggiungere l’obiettivo della semplificazione e trasparenza nello specifico campo dei tributi locali, si dovranno attivare dispositivi di incentivazione della regolarizzazione spontanea dei cittadini non in regola e della trasparenza nei rapporti tra cittadini e amministrazione:
● rafforzare l’autotutela, cioè il potere-dovere degli uffici nel correggere o annullare gli atti errati;
● incentivare le regolarizzazioni spontanee e i ravvedimenti operosi;
● individuare i settori sui quali concentrare le risorse per l’abbattimento dell’evasione sostanziale;
● unificare gli adempimenti, anche attraverso un’anagrafe tributaria unica, e incentivare l’uso di Internet e degli intermediari fiscali.
La politica tariffaria dovrà contribuire a sviluppare gli investimenti e la qualità urbana: maggiore disponibilità di servizi pubblici vuol dire maggior coesione sociale e maggiore attenzione ai bisogni dei più deboli. Anche se la politica sociale nazionale, con i continui tagli alle risorse disponibili, pone limiti forti alla capacità d’intervento dell’Amministrazione comunale, si svilupperà comunque un programma di agevolazioni sociali mirato a distribuire benefici di tipo fiscale e tariffario su una quanto più amplia possibile platea di famiglie, sulla base delle reali condizioni di bisogno e compatibilmente con gli stringenti vincoli finanziari sulla finanza locale.
Si cercherà cioè di portare avanti un’operazione di complessiva ridefinizione di un welfare locale in grado di garantire il principio secondo cui il cittadino viene chiamato a contribuire in misura della sua effettiva capacità. A tal fine si individuano le seguenti linee d’azione:
● proporzionare la TARSU ai consumi effettivi del nucleo familiare e al numero dei suoi componenti;
● diminuire l’addizionale comunale IRPEF dal 4 al 2 per mille e collegare comunque il suo gettito alla realizzazione di progetti specifici di utilità pubblica;
● specificare i criteri di accesso alle agevolazioni, differenziati per le diverse categorie di utenza dei servizi comunali, rispetto alle quali l’Indicatore della situazione economica familiare (ISEE) assume un ruolo cruciale;
● rafforzare i meccanismi di decisione, di monitoraggio e controllo delle agevolazioni concesse.

                                 IL CANDIDATO SINDACO
                                  (Prof. Vincenzo Giannone)