Attualità
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12/06/2008 19:51

Il ritorno del saluto

di Redazione

Meteo: Scicli 11°C Meteo per Ragusa

A Scicli ci sono persone che abitualmente non (vi) salutano.
Persone, cioè, generalmente rabbuiate, corrugate, “dalle ciglia all’in su”.
Persone che si vedono raramente in giro per la città, ma che quando voi le salutate, per primi, o fanno finta di non vedervi o si limitano ad un impercettibile movimento del capo.
Loro si ritengono “superiori”, di un’altra classe: non possono abbassarsi a rispondervi.
Loro guardano dall’alto in basso, snobbano gli sciclitani.
Sapete bene a chi ci riferiamo…
Bene, da qualche settimana a Scicli s’assiste ad un fenomeno inedito, incredibile: queste persone si vedono in giro. E (vi) salutano!!
Vi scorgono da lontano, e già iniziano a gesticolare: alzano la destra, allargano le dita, muovono vorticosamente la mano: s’avessero la coda, scodinzolerebbero.
Vi sorridono con 36 denti.
Arrivati vicino a voi, si fermano. E vi fermano.
Prendono la vostra destra, sorpresa; la stringono vigorosamente: voi siete increduli, non capite dove vogliano arrivare. Vi abbracciano. Vi baciano!?
Poi chiedono, in frenetica successione, di voi, della vostra famiglia, dei fratelli, dei cugini, della modugnana “zia che steva a Cefalù”, della nonna (farfugliate che è morta da 9 anni; replicano: “Ah, bedda fimmina: nno ciuri rra gioventù!” “Ma aveva 93 anni…”).
E vi chiedono degli amici, del lavoro, dell’Inter: non fate in tempo a rispondere, a dire che siete juventini.
Non capite come siete finiti in tale incubo (cfr. la satira di Orazio sullo scocciatore, I, 9), cercate disperatamente di scappar via.
Riuscite, infine, a divincolarvi, ad accennare un rapido segno di congedo.
E a questo punto avviene la rivelazione, l’epifania che vi svela l’arcano.
Perché, mentre la vostra destra è ancora imprigionata, la sua sinistra – con abilità da prestigiatore – estrae da non si sa quale tasca un “pizzino”, un “santino”: il depliant elettorale.
E allora capite tutto.
E mentre quello continua a parlarvi del suo impegno, della sua candidatura, del fatto che potete votare per lui, che è un amico leale, ma anche per il candidato sindaco dell’altro schieramento, voi annuite distrattamente e cercate di dire che vedrete, direte, valuterete,…
Infine, vi lascia libero.
Respirate di sollievo, quindi. “Sollevàti” (Pino Nifosì, non pensare a quello cui stai pensando, malizioso!).
Finalmente sereni: “felici di stare qua giù” (oggi abbiamo un’ispirazione modugnana). Fischiettate.
Vi sentite come un ergastolano appena uscito dal carcere perché ha ricevuto l’insperata grazia.
Ma, ahimè, “nuovi lutti” sono già predisposti per voi.
Passate, infatti, davanti ad un bar.
E qui avviene l’agguato. “L’attentato”!!
Dalla porta esce, fulmineo, un altro “non salutatore”: vi offre un caffè, un doppio whisky, un succo di frutta, un Lucano.
Non fate in tempo a balbettare che soffrite di cuore, siete astemi, avete il diabete, l’acidità.
Riprende l’interrogatorio: su voi, la vostra famiglia, i fratelli,…
Esasperati, vorreste gridare: “Ma quando finirà questa tortura elettorale?!”.
Uscite, infine, dalla “prigione” e avete una sola certezza: non voterete mai per chi scompare per anni e vi saluta solo in campagna elettorale.

P. S.
A scanso d’ogni equivoco (di questi tempi ci sono persone un po’ nervosette) precisiamo che quanto scritto sopra NON si riferisce a quelle persone equilibrate, educate e cordiali che (vi) salutano sempre, e che ora sono candidate, in qualsiasi schieramento e partito.
Si riferisce ai “salutatori” a corrente (molto) alternata; e interessata. Questi è bene che “trascorrano l’estate dove hanno passato l’inverno”…

                                                                                                                    Giuseppe Pitrolo