Cultura
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19/07/2008 12:12

Il Sole 24 Ore: Anche a Scicli turismo mordi e fuggi

di Redazione

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C’è il turista “marginale”, che sceglie il viaggio a seconda della moda del momento, quello “esclusivista”, che, invece, ricerca il lusso a ogni costo, fino ad arrivare al “politeista”, affascinato dall’itinerario “low cost”. Non manca, poi, il viaggiatore “affluente”, in cerca del brand giusto per distinguersi dalla massa e lo “specialista”, che colleziona vacanze irripetibili, magari di uno/due giorni, da raccontare, al ritorno, a colleghi d’ufficio o ad amici del bar. A tracciare i cinque identikit dell’italiano in partenza per le vacanze, un’indagine targata Aci-Censis, che mette in luce la lenta, ma inarrestabile trasformazione che, da qualche anno a questa parte, sta subendo il turismo nel nostro Paese.

Addio agli affitti di un mese della casa al mare o alla vacanza tutti insieme, in famiglia. Mode superate. L’imperativo, oggi, è soggiorni “mordi e fuggi”, prenotati tramite internet, alla ricerca del proprio benessere personale. Dal tour enogastronomico, al week-end all’insegna di sport o musica, alla visita di piccoli borghi o località resi celebri da qualche fiction televisiva. Tutta colpa del caro greggio o della congiuntura economica negativa? Non solo. A cambiare, anche, è il nostro modo di far vacanza: tempi diversi, nuove destinazioni, spese più concentrate, mode e divertimenti innovativi. Che non necessariamente sono destinati a portare in crisi il settore. Si tratta, soprattutto, di una “nuova sfida”, sottolinea il presidente dell’Aci Enrico Gelpi, che il nostro Paese «può vincere puntando sulla sua infinita gamma di occasioni, prodotti, imprese e territori». Necessario, però, prosegue Gelpi, che si superino «le vecchie logiche di mercato basate sulle statistiche degli arrivi e investire su quelle aree turistiche in grado di produrre più valore aggiunto con minori volumi di clienti». Il cineturismo, per esempio, è una delle nicchie più promettenti del turismo italiano. Così scatta la fortuna di territori prima esclusi dai flussi turistici: frotte di turisti al castello ducale di Aglié in Piemonte, teatro della finction Elisa di Rivombrosa, come nel comune di Scicli, nel ragusano, set delle gesta del commissario Montalbano.

Dati alla mano, il rapporto evidenzia, come negli ultimi dieci anni, il Belpaese abbia visto raddoppiare le vacanze brevi (1-3 giorni), passando dai 23,3 milioni di viaggi del 1997, ai 47,9 milioni del 2007. Il “passa parola”, poi, si conferma la miglior forma promozionale della meta dei sogni. Ad andare forte sono le mete vicine a casa, meglio se più sicure e convenienti. Soprattutto, se si tratta della case di parenti e amici, che con il 35% di pernottamenti in più, superano gli alberghi, fermi al 33%, e anche le seconde case e le strutture non alberghiere, che oscillano, rispettivamente, tra il 14% e il 10% di prenotazioni.

E il nuovo modo di vivere la vacanza è destinato a influire anche sulla scelta del luogo di relax. Calano, infatti, del 10% le presenze nelle mete classiche di villeggiatura (mare, montagna e città d’arte), mentre esplodono le forme di turismo tematico. Dal week end immerso nella natura, alla vacanza avventurosa e sportiva, al relax all’insegna del salutismo e della spiritualità. E alle regioni italiane non rimane altro che attrezzarsi al meglio, potendo, tuttavia, già contare su almeno 120 strutture ad hoc. In Lombardia, per esempio, tira molto l’offerta di acqua park, campi da golf, ristoranti stellati Michelin e itinerari legati al vino. A puntare sui centri benessere è, invece, il Trentino-Alto Adige, mentre spetta alla Sicilia il primato di offerte di centri d’immersione. E in un mare così, anche in pochi giorni, non sarà certo difficile vivere momenti di assoluto relax e divertimento.


Claudio Tucci