Attualità
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30/03/2016 19:09

Il tesoro nascosto della cripta di San Giovanni

E gli altari

di Redazione

La cripta
La cripta

Chiaramonte Gulfi – E’ un piccolo tesoro nascosto all’interno della chiesa di San Giovanni a Chiaramonte. Qualcuno ne ha sentito parlare, altri (pochi), l’hanno visitata. E’ una cripta che si trova interrata all’interno della chiesa, accessibile da una scala, utilizzata per secoli come tomba dai confratelli e come “altare privato” per la celebrazione della messa.

Giovanni Nicosia, presidente della confraternita, spiega: “La cripta ha visto la luce quando abbiamo ritrovato la scalinata nel 1985, cioè quando è stato rifatto il pavimento della chiesa. Prima di allora, si sapeva che la cripta esisteva, ma non sapevamo esattamente in quale punto si trovasse l’ingresso”.

La sua storia, però, è stata lunga e travagliata.

Negli anni ’50, quando è stata rifatta la canonica tutti i rifiuti della muratura sono andati a finire dentro la cripta tramite l’unica apertura di cui si aveva conoscenza, cioè il portellone che si trova all’interno della sagrestia.

La cripta, infatti, non era più fruibile dal 1898, cioè da quando fu sigillata con una lapide, visibile ancora oggi, fatta costruire dal barone Corrado Melfi e da Mariano Battaglia, rispettivamente presidente e tesoriere della confraternita di allora. Dopo la “scoperta” della scalinata nel 1985 e la prima pulizia, nel 1997 si è aperta in maniera provvisoria la botola. Giovanni Nicosia, infatti, spiega: “Abbiamo deciso, a quel punto, di ripulirla tutta: ci sono voluti tre camion. Subito dopo, siamo stati autorizzati ad aprire la botola. All’interno, oltre ai rifiuti, abbiamo trovato anche alcuni resti umani e abbiamo scoperto che risalivano agli anni ’20, ai tempi della cosiddetta epidemia di spagnola. Evidentemente, i cadaveri erano talmente tanti che hanno iniziato a gettarli anche nella cripta”. Oggi, naturalmente, di quei poveri corpi non esiste più nulla. Esiste, invece, la tumulazione dei confrati, posta proprio sotto la cripta, sistemati a strati. La tomba, esiste da quando la confraternita venne istituita, cioè nel 1587. La cripta si presenta come una piccola stanza con un altare che serviva, appunto, per le messe in suffragio dei confrati. Oltre all’altare, sono presenti ancora 11 nicchie che servivano per custodire gli ufficiali o i governatori che facevano parte della confraternita. Questi corpi, infatti, venivano mummificati in una stanza adiacente, visibile ancora oggi. Purtroppo, gli affreschi sono malandati: l’ultimo restauro, avvenuto nel 1864, (poco prima della chiusura), ha coperto gli affreschi originali. “Quando la cripta è stata riaperta, abbiamo inoltrato una pratica in Sovrintendenza nel 1985. Abbiamo ricevuto risposta nel 2003-2004, ma il restauro effettuato non è stato sufficiente. CI vorrebbe, infatti, ancora tanto lavoro”.

La chiesa di San Giovanni a Chiaramonte è una delle più antiche della città: Il terremoto ne distrusse solo una parte e la sua costruzione risale al ‘400. E’ stata voluta dai cavalieri di Malta: tantissimi, infatti, sono i simboli di questo antico ordine visibili ancora oggi all’interno della chiesa.