Cultura
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10/06/2007 06:41

Immaginario Barocco: Giuseppe Leone fotografa Scicli e il Val di Noto

di Redazione

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Saranno due mostre all’interno della sezione Arte a dare il via agli appuntamenti di giugno della rassegna “Etnafest 2007”. Con “Immaginario Barocco” il fotografo Giuseppe Leone presentera’ il suo personale racconto per immagini dello stile architettonico simbolo della Sicilia orientale, attraverso i monumenti di Noto, Ragusa, Modica, Scicli, Militello Val di Catania, Palazzolo Acreide, Catania e Siracusa, promosse dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanita’. Sara’ invece Ducezio, il grande condottiero siculo, il protagonista della mostra che espone in anteprima le tavole del fumetto, dedicatogli dall’illustratore Toto’ Cali’.
Entrambe le mostre verranno inaugurate, il 9 giugno alle ore 20.00, presso il Centro Culturale Le Ciminiere.
“Fino al primo luglio – spiega il curatore della sezione Arte di “Etnafest”, Angelo Scandurra – i locali della Galleria d’Arte Moderna delle Ciminiere saranno custodi di un’atmosfera permeata dal Mito: dalla suggestione del barocco, espressione artistica di valenza irripetibile, alle gesta del valoroso condottiero Ducezio figura emblematica del vigore civico del popolo siciliano”.
Mirabili visioni di libertà, espressione della più dolce armonia tra lo spazio urbano e l’uomo, l’architettura e la vita. Leone, sguardo attento e “Leica” (storica macchina fotografica analogica) appesa al collo, riempie i suoi rullini con liete analogie tra gesti, volti, momenti di vita, processioni, spazi pieni e spazi vuoti, e il territorio, l’ambiente, il paesaggio.
Com’è il suo «Immaginario Barocco»?
«In questa mostra – ha commentato Leone – racconto un percorso che nasce dopo una catastrofe che ha sconvolto del tutto il territorio della Val di Noto. Le immagini nascono dai pochi ruderi (per esempio, quelli di Noto antica): è una sequenza in cui l’uomo, col gioco dei bambini o con le scene processionali, diventa il protagonista di uno spazio urbano ricostruito, reinventato. Attraverso le analogie tra l’uomo e i monumenti da lui stesso realizzati, racconto la sua storia».