Attualità
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18/06/2007 00:00

In disaccordo verso il primo Consiglio

di Redazione

Ha poche ore davanti a sé la Casa delle libertà per risolvere la grana sulla composizione della giunta e le cariche di sottogoverno, scoppiata improvvisa venerdì, quando il presidente della Provincia Franco Antoci stava per insediare la giunta. L’esecutivo di viale del Fante è stato ufficialmente messo al lavoro, ma non è al completo, perché il presidente provinciale di An Carmelo Incardona si è rifiutato di far giurare i suoi assessori designati, Giovanni Venticinque e Giuseppe Alfano.
Pomeriggio, alle 18, s’insedia il consiglio provinciale ed il presidente della Provincia Franco Antoci ha già fatto sapere di non voler presentare all’assemblea dell’ente una giunta incompleta. Pertanto, se prima delle 18, i partiti non avranno raggiunto un accordo procederà ugualmente a coprire i due posti vuoti in giunta. Carmelo Incardona, sabato mattina, è stato assai chiaro: «Se non ci sarà un accordo prima del Consiglio, An non farà insediare Venticinque e Alfano, per evitare che perdano il posto in Consiglio, e affiderà la carica di assessore ai primi dei non eletti Enzo Pelligra e Sebastiano Failla. E’ un segno di rispetto – ha aggiunto Incardona – verso il partito e verso gli elettori che ci hanno accordato la loro fiducia. Pelligra e Failla sanno che potrebbero essere assessori anche per poche ore».
Riflettori puntati, quindi, su viale del Fante, dove oggi si vivrà l’ennesima giornata calda. L’Udc ha già allungato la mano. Il segretario provinciale Giancarlo Floriddia si è fatto avanti per favorire un ulteriore incontro tra le delegazioni dei partiti della Casa delle Libertà al fine di trovare un accordo. Le posizioni, al momento, sembrano assai distanti, specie tra An e Forza Italia. Incardona ha ribadito a chiare lettere le sue richieste: due assessorati e le presidenze di Ato Ambiente e Consorzio Universitario o tre assessorati e una tra le due presidenze. Sotto tale richiesta non scende. Ma Forza Italia, che ha grosse difficoltà a far quadrare i conti per i tanti impegni assunti prima e nel corso della campagna elettorale, non intende mollare nulla: vuole per sé la presidenza del Consiglio provinciale e le presidenze di tutti gli enti. Un braccio di ferro che rischia di spappolare subito la maggioranza della Provincia. Anche perché Incardona ha già minacciato di essere pronto a uscire dalla maggioranza se non saranno accolte le sue richieste.
Anche Mpa è pronto ad abbandonare la CdL. Il commissario provinciale Enzo Oliva attende segnali da Franco Antoci e chiede qualche posto anche per l’Mpa. In caso di rifiuto, i due consiglieri del movimento autonomista passeranno all’opposizione.
Rischia di trasformarsi in una Waterloo la cavalcata trionfale di Antoci verso il secondo mandato, che ha conquistato a furor di popolo. Ma la litigiosità dei suoi alleati gli fa correre il rischio di offuscare quella vittoria e di portare i ragusani a pensare che sia nelle mani dei partiti senza un minimo di autonomia decisionale. Per Antoci questi sono giorni estremamente difficili.
Il presidente Franco Antoci ostenta comunque tranquillità: «Quello che potevo fare l’ho fatto, adesso è un problema dei partiti. Devono essere loro a trovare una soluzione. Per quanto mi riguarda, la giunta ce l’ho completa, perché Venticinque ed Alfano sono stati nominati, ma non hanno giurato. Se dovessero insediarsi in Consiglio, diventeranno incompatibili e quindi prenderò altre 24 ore di tempo per procedere alla loro sostituzione». Antoci, però, spera che gli incontri che precederanno la riunione del Consiglio riescano a risolvere questa grana. «La Provincia la governeremo – conclude –. I cittadini possono stare tranquilli».