di Redazione
E’ di 19 punti percentuali il vantaggio di Silvio Berlusconi in Sicilia: il Pdl, con l’Mpa di Raffaele Lombardo, puo’ contare sul 50% dei consensi, contro il 31% del Partito democratico di Veltroni, con l’Italia dei valori.
E’ questa la fotografia sulle intenzioni di voto dei siciliani scattata dall’Istituto Demopolis a un mese dalle elezioni politiche nazionali del 13 e 14 aprile. Il Popolo della liberta’ si posiziona al 39% con l’Mpa all’11%. Il Pd al 28% risulta in crescita, mentre Italia dei valori si mantiene al 3%. Gli altri partiti appaiono, per il momento, penalizzati dalla polarizzazione del panorama politico: l’Udc (con la Rosa Bianca) si attesta intorno al 9%, la Sinistra arcobaleno di Bertinotti al 6,5%, La Destra di Francesco Storace al 2,5%. Sotto l’1% i socialisti e gli altri partiti. “Il risultato delle urne – afferma Pietro Vento, direttore dell’Istituto Demopolis – sara’ fortemente condizionato dall’alto numero di indecisi e dalla coincidenza con l’appuntamento elettorale per il rinnovo dell’Ars, che potrebbe favorire in particolare il Movimento per l’autonomia.
La coalizione di centrodestra (Pdl-Mpa) puo’ contare nell’Isola su un vantaggio significativo, in grado di garantirle il premio di maggioranza per il Senato, con l’attribuzione di 15 seggi su 26. Gli altri 11 si dividerebbero oggi tra il Pd di Veltroni (con l’Idv) e l’UdC di Casini”. Nella valutazione del gradimento dei candidati premier, secondo le stime dell’Istituto Demopolis, Berlusconi risulta apprezzato dal 54% e supera di un solo punto Walter Veltroni (53%), che puo’ contare su un alto consenso personale tra gli elettori non collocati politicamente.
Buono, prescindendo dal colore politico di appartenza, l’apprezzamento dei siciliani anche nei confronti degli altri leader, con Casini al 43%, Bertinotti al 35%, Santanche’ al 26% e Boselli al 24%. La ricerca dell’Istituto Demopolis ha infine analizzato le priorita’ evidenziate dagli elettori siciliani per il futuro governo del Paese.
Il problema avvertito come piu’ urgente e’ l’esigenza di una crescita dei salari e delle pensioni (segnalata dal 53% degli intervistati); al secondo e al terzo posto la richiesta di politiche piu’ efficaci per l’occupazione dei giovani (46%) e di un maggior controllo dei prezzi (41%); a seguire, il tema della sicurezza per i cittadini e le imprese (38%).
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