Attualità
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26/04/2010 21:02

Incardona e Pelligra con Fini, il sindaco Alfano e Bitetti optano per il Pdl

Pelligra: "Se Fini fa il partito lo seguiamo"

di Gazzettadelsud

Ragusa – Alcuni degli interrogativi che agitano la base della disciolta Alleanza nazionale.
In provincia di Ragusa sembra suscitare maggior appeal, almeno a livello di classe dirigente, la posizione espressa da Gianfranco Fini. Su questa linea è allineato il deputato regionale Carmelo Incardona, ultimo coordinatore provinciale di Alleanza nazionale.
L’occasione per tastare il polso a quest’area del Pdl è stata offerta dall’assemblea che si è celebrata venerdì scorso. 

L’assenza di Giuseppe Alfano (sindaco di Comiso), dell’assessore del comune di Ragusa Rocco Bitetti, del consigliere comunale Giorgio Assenza (Comiso) sono state quelle maggiormente hanno dato all’occhio.
Nel complesso, sia i “finiani” che chi si identifica con le posizioni di Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa preferiscono la cautela.


Il deputato regionale Carmelo Incardona, pur manifestando molto interesse per il progetto di Fini, pone anche dei paletti invalicabili. «La nascita del gruppo Pdl Sicilia è avvenuta – ricorda – per un fatto ritenuto contingente, in attesa della riunificazione delle due anime del partito nell’isola, che spero possa arrivare già domani. Da appartenente all’area ex An, ho sempre visto – aggiunge – il presidente della Camera, Gianfranco Fini, come punto di riferimento e condiviso le scelte. Ma, nel caso in cui i miccicheiani non dovessero più sostenere il governo Lombardo, non ritengo condivisibile l’ipotesi di un ingresso in giunta del Pd. Il progetto politico del gruppo denominato Pdl Sicilia, è nato per coerenza con la scelta dell’elettorato che nelle ultime elezioni regionali ha approvato il programma del presidente Berlusconi, con l’elezione di Raffaele Lombardo come presidente della Regione».
La posizione dei “finiani” è esplicitata anche dal capogruppo al consiglio provinciale, Enzo Pelligra. «Se Fini – puntualizza – avrà il coraggio, entro la prossima settimana, di rifondare il suo partito, siamo disposti a seguirlo. Se, invece, questa posizione dovesse divenire una correntina interna al Pdl, non ci stiamo più. Sarà anche importante capire come evolverà la situazione alla Regione e quali spazi di autonomia si apriranno per il partito in Sicilia. Siamo disposti, anche partendo dalla realtà di un piccolo partito, di allearci con il Pdl, ma di certo non saremo truppe da inglobare ed è chiaro che porremo un veto all’ingresso del Pd nel governo Lombardo».
Il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, è tra coloro che restano convinti della centralità del Pdl, senza aggettivi e senza ulteriori aggiunte. «Non trovo alcuna motivazione – spiega – per dover di nuovo cambiare percorso. Fini ci ha trascinato nel Pdl e non credo siano maturate le condizioni per considerare già conclusa questa esperienza. Piuttosto – aggiunge – sono preoccupato della deriva miccicheiana e a sinistra che non dispiace ad alcuni settori del partito. Credo, che non sia più il momento delle scelte calate dall’alto o peggio, ancora, dettate dalla necessità di salvaguardare posizioni personali. Sono al fianco di chi vuole salvaguardare l’intera famiglia di An e non solo la propria carriera politica».
Anche Rocco Bitetti auspica maggiore chiarezza: «Non è ancora chiaro – rivela – quali siano le reali intenzioni di Fini. Se non intende creare un nuovo gruppo parlamentare, nessun problema. Se, invece, dovesse dar vita a un nuovo soggetto, riterrei ancora valida l’opzione del Pdl. Insieme con i consiglieri Mario Chiavola e Massimo Occhipinti non abbiamo aderito al Pdl Sicilia e credo – conclude – che resteremo fermi su queste posizioni».