Attualità
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22/04/2010 11:28

Incardona resta con Fini, ma molti si trasferiscono nel Pdl lealista

I transfughi di Alleanza Nazionale

di Redazione

Palermo – I sei “lealisti” ex An del gruppo parlamentare del Popolo della libertà all’Assemblea regionale siciliana prendono le distanze con una lettera dal loro leader originario, Gianfranco Fini.

Salvino Caputo, Giuseppe Buzzanca, Marco Falcone, Santi Formica, Salvo Pogliese e Vincenzo Vinciullo affermano di non volere “né scissioni, né fronde, né correnti”, ma dicono “sì al dibattito interno e al rispetto di tutte le posizioni, ma le decisioni finali, impegnative per tutti, vanno affidate agli organi di volta in volta competenti”.

“La nostra adesione al Pdl – sottolineano – è stata una scelta coerente e fondata su un progetto che contribuisce, in maniera decisiva, alla costruzione di una democrazia bipolare. Esprimiamo, pertanto, un chiaro giudizio positivo sul governo guidato da Silvio Berlusconi e, restando fermamente convinti che il Pdl rappresenti una scelta giusta e irreversibile, contribuiremo ulteriormente a rafforzarlo restando all’interno del partito”.

All’Ars il Pdl è diviso in due gruppi: i cosiddetti “lealisti”, passati all’opposizione, e il Pdl-Sicilia che sostiene l’esecutivo regionale e fa capo al sottosegretario Gianfranco Micciché.

E i deputati ex An aderenti al Pdl Sicilia, Alessandro Aricò, Pippo Currenti, Luigi Gentile, Carmelo Incardona, Livio Marrocco, Tony Scilla, e l’assessore regionale al Turismo, Nino Strano, a loro volta, annunciano pieno sostegno a Fini:”Condividiamo appieno le posizioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini  –  dichiarano  –  sulla necessità di un confronto leale e di una dialettica ad ampio spettro all’interno del partito, in particolar modo sulle questioni legate alle politiche per il Mezzogiorno. Per tale motivo siamo e resteremo sulle posizioni di Fini e appoggeremo in Sicilia il governo Lombardo, per poter dar voce alle istanze della Sicilia e del Sud, fermo restando che non ci sottrarremo mai a un dialogo e ad un confronto con la classe dirigente del Pdl. Ma il punto di vista di Gianfranco Fini è da noi condiviso nelle sue forme e nelle sue istanze, così come è  partecipato senza riserve il nostro appoggio all’azione riformista di Raffaele Lombardo e del suo governo”.