di Redazione

Un incendio di probabile matrice dolosa è stato appiccato giovedì sera a un fienile in via Guadagna, lungo il costone roccioso del Colle di San Matteo. Tre i punti in cui le fiamme sono state appiccate: a un fienile, di proprietà di I.L., persona nota alle forze dell’ordine, a una stalla distante un centinaio di metri, e a un terreno di proprietà di un’altra persona, diverse centinaia di metri a seguire.
L’allarme è scattato alle 19,15, quando i vigili del fuoco di Modica si sono portati sul luogo in cui le fiamme avviluppavano la parete di roccia sovrastante.
Il rogo si è protratto per diverse ore. I vigili del fuoco hanno desistito dal domarlo perchè c’era il rischio che il passaggio dal caldo rovente al freddo dell’acqua degli idranti nei massi di roccia, già erosi, potesse produrre un distacco degli stessi.
Il Comune ha chiuso momentaneamente la via Guadagna al transito, in attesa di effettuare un sopralluogo. Nel deposito di fieno non c’erano macchine agricole e neppure energia elettrica.
L’incendio è stato appiccato in tre siti diversi. Si indaga negli ambienti di appartenenza del proprietario della stalla e del fienile. L’attentato può essere maturato in un contesto di dissapori, ripicche e vendette personali. Sembra chiaro che non vi sia attinenza tra quest’ultimo episodio e i precedenti, che hanno riguardato gli incendi delle auto.
Sul posto i carabinieri, che hanno avviato le indagini, interrogando la vittima dell’avvertimento dal sapore abbastanza chiaro. Purtroppo, ancora una volta resta confermato il codice degli incendi come canale attraverso cui mandare messaggi, un modo di comunicare che a Scicli si è affermato da parecchi anni a questa parte. All’inizio degli anni novanta furono incendiate le case di due sindaci, poi, nel biennio 95-96, iniziarono gli incendi a cassonetti e automobili. Da allora la scia di fuoco ha continuato a mietere vittime, anche in ragione del fatto che è più facile colpire e restare nell’ombra quando tutti incendiano.
Gli operai reperibili del Comune, i vigili urbani e la protezione civile comunale sono intervenuti già giovedì sera per rilevare l’entità del rischio di crolli dalla parete rocciosa.
Proprio di recente il costone di roccia in questione era stato oggetto di un’opera di messa in sicurezza grazie a fondi stanziati dalla protezione civile. Probabilmente sarà necessario provocare il distacco forzato di alcuni massi per evitare che gli stessi rovinino a vale prima o poi, colpendo le auto in transito.
La vendetta privata stavolta ha avuto un inaspettato risvolto pubblico, con l’isolamento da Scicli dell’intera zona a monte: via Guadagna, Quartarella, Passo Salina.
La via Guadagna è stata riaperta oggi.
L’allarme è scattato alle 19,15, quando i vigili del fuoco di Modica si sono portati sul luogo in cui le fiamme avviluppavano la parete di roccia sovrastante.
Il rogo si è protratto per diverse ore. I vigili del fuoco hanno desistito dal domarlo perchè c’era il rischio che il passaggio dal caldo rovente al freddo dell’acqua degli idranti nei massi di roccia, già erosi, potesse produrre un distacco degli stessi.
Il Comune ha chiuso momentaneamente la via Guadagna al transito, in attesa di effettuare un sopralluogo. Nel deposito di fieno non c’erano macchine agricole e neppure energia elettrica.
L’incendio è stato appiccato in tre siti diversi. Si indaga negli ambienti di appartenenza del proprietario della stalla e del fienile. L’attentato può essere maturato in un contesto di dissapori, ripicche e vendette personali. Sembra chiaro che non vi sia attinenza tra quest’ultimo episodio e i precedenti, che hanno riguardato gli incendi delle auto.
Sul posto i carabinieri, che hanno avviato le indagini, interrogando la vittima dell’avvertimento dal sapore abbastanza chiaro. Purtroppo, ancora una volta resta confermato il codice degli incendi come canale attraverso cui mandare messaggi, un modo di comunicare che a Scicli si è affermato da parecchi anni a questa parte. All’inizio degli anni novanta furono incendiate le case di due sindaci, poi, nel biennio 95-96, iniziarono gli incendi a cassonetti e automobili. Da allora la scia di fuoco ha continuato a mietere vittime, anche in ragione del fatto che è più facile colpire e restare nell’ombra quando tutti incendiano.
Gli operai reperibili del Comune, i vigili urbani e la protezione civile comunale sono intervenuti già giovedì sera per rilevare l’entità del rischio di crolli dalla parete rocciosa.
Proprio di recente il costone di roccia in questione era stato oggetto di un’opera di messa in sicurezza grazie a fondi stanziati dalla protezione civile. Probabilmente sarà necessario provocare il distacco forzato di alcuni massi per evitare che gli stessi rovinino a vale prima o poi, colpendo le auto in transito.
La vendetta privata stavolta ha avuto un inaspettato risvolto pubblico, con l’isolamento da Scicli dell’intera zona a monte: via Guadagna, Quartarella, Passo Salina.
La via Guadagna è stata riaperta oggi.
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