Cronaca
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10/03/2019 20:13

Incidente aereo, forse un difetto di fabbricazione dei nuovi Boeing

Il pilota aveva lottato con un sistema computerizzato che spingeva l’aereo verso il basso. E si è scoperto che gli equipaggi non erano stati istruiti a gestire questo apparato

di Redazione string(0) ""

Il Boeing caduto
Il Boeing caduto

Sul Boeing 737-Max si comincia ad addensare una nuvola di sospetti. Lo schianto dell’Ethiopia Airlines con 157 vittime infatti è il secondo incidente grave registrato in poco tempo. E stando alle prime notizie, ricorda molto le dinamiche di un disastro avvenuto cinque mesi fa.

Lo scorso 29 ottobre un 737 dello stesso tipo è precipitato in mare tredici minuti dopo il decollo da Jakarta in Indonesia. A bordo c’erano 181 passeggeri e 8 uomini d’equipaggio: anche in quel caso nessuno si è salvato. Il rapporto preliminare delle autorità indonesiane descrive una lunga lotta tra il pilota e un sistema computerizzato di bordo, destinato ad evitare lo stallo. Per ben 26 volte in dieci minuti l’apparato ha automaticamente diretto la rotta verso il basso e il comandante ha dovuto correggerlo manualmente. Una drammatica sfida tra uomo e computer registrata dalla scatola nera. Poi l’impatto fatale con le onde.

Le informazioni iniziali hanno però sorpreso i piloti di tutto il mondo, molti dei quali ignoravano dell’esistenza di un apparato del genere: un software introdotto solo nell’ultima versione del 737 per alleggerire il lavoro dell’equipaggio, correggendo il profilo di volo in base ai dati dei sensori. Quasi tutti hanno fatto sapere di non essere stati istruiti sulla gestione del sistema e su come comportarsi in caso di anomalie. Una questione posta con decisione anche da comandanti che avevano lungamente volato sulla serie precedenti del 737.

La Boeing è intervenuta con un comunicato: “Il 737 Max è sicuro come qualunque altro aereo”. La compagnia ha sottolineato come il manuale di volo offriva tutte le indicazioni per risolvere rapidamente le anomalie nell’apparato anti-stallo. Una vicenda che adesso è nelle mani della Federal Aviation statunitense, l’autorità che ha certificato il velivolo e tutte le procedure per la sua gestione. A partire dall’immediata diffusione agli equipaggi delle informazioni sul nuovo sistema automatico.