Giudiziaria
|
13/10/2007 00:00

Incidente colposo, un anno di reclusione

di Redazione

Un anno di reclusione. Così ha sentenziato ieri il giudice unico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, a conclusione del processo a carico dello sciclitano I.L.G., colui che, dunque, è stato ritenuto responsabile della morte del concittadino, l’infermiere Francesco Monno di 45 anni. Pena tenue se si considerata che il pubblico ministero, Francesca Aprile, aveva chiesto la condanna a quattro anni. La vittima, il 19 maggio 2005, viaggiava a bordo della propria moto, quando si scontrò con l’auto condotta dall’imputato, nella centralissima Via Colombo a Scicli. Importante è stata sicuramente la perizia del consulente tecnico d’ufficio Giacomo Perticone, nominato dalla Procura, il quale aveva descritto in maniera certosina la dinamica del sinistro facendo risaltare che la moto di Monno procedeva a non più di 40 chilometri orari, che l’auto investitrice andava a bassa velocità e che nella svolta a sinistra avrebbe occupato la parte della carreggiata dove sopraggiungeva Monno. Sul luogo dell’incidente non furono rilevate tracce di frenata. Alcune settimane fa, nelle more del giudizio, l’assicurazione che copriva il rischio dell’autovettura condotta dall’imputato aveva risarcito i danni ai familiari della vittima. L’imputato, difeso dall’avvocato Salvo Maltese, era accusato di omicidio colposo. Gli eredi della vittima, che erano costituiti in giudizio attraverso l’avvocato Alfonso Cannata. Francesco Monno lavorava presso il Centro ad assistenza limitata di dialisi dell’Ospedale Busacca. Il giudice ha deciso di sospendere la patente per due mesi all’imputato.