Crisanti e Ricciardi: “Senza misure serie presto supereremo 10mila casi al giorno”
di Redazione

“Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo”. Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, ospite di Studio 24, si fa portavoce di quanti, non solo tra gli addetti ai lavori ma anche nella popolazione, iniziano a temere il paventato lockdown 2. Del resto, al netto dei contagi che stanno esplodendo alle nostre frontiere, i dati sono quelli che sono: nell’ultima settimana in Italia c’è stato un incremento record dei nuovi casi (+104%) e secondo l’Iss il fatto che il 77% degli attuali focolai si sviluppi in famiglia è un segno inequivocabile di criticità. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, riconosce che “siamo in un cambio di fase sul piano epidemiologico”, che la risalita dei contagi è “ una tendenza europea non solo italiana” e che “è un’illusione credere che i problemi degli altri siano solo degli altri “. Per quanto ancora saremo in grado di consolarci pensando che altrove va peggio? Riusciremo a mantenerci distanti dalla media di ricoveri e decessi negli altri paesi europei?
L’impatto delle nuove misure appena varate dal governo si vedrà non prima di un paio di settimane, ma poggiano chiaramente su quel senso di responsabilità non sempre dimostrato da tutti i cittadini. “Il sistema è collassato – continua Criusanti, rilanciando l’allarme sulle terapie intensive che tornano a riempirsi -. Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno”. Dello stesso avviso il consulente scientifico del ministero, Walter Ricciardi: “Qualche giorno fa – dichiara a Tv2000 – ho stimato che se non si fossero prese misure come quelle che stiamo prendendo, saremmo arrivati a novembre a 16 mila casi al giorno. In realtà il ritmo di crescita è talmente forte che potremmo arrivarci anche prima. Per cui è necessario rispettare le vecchie regole e introdurre queste nuove”, augurandoci che bastino a scongiurare la nuova chiusura.
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