di Telenova

Ragusa – “Pesava 115 chili, ma era in ottima salute, mai avuto un raffreddore, in tutta la vita solo due volte aveva avuto la febbre, l’ultima febbre è stata letale”. Sono parole di Francesco, il cognato di Vincenzo Celestre, l’allevatore ragusano di 43 anni, morto giovedì pomeriggio nel reparto di Rianimazione dello ospedale Civile di Ragusa a causa delle complicazioni derivate dall’influenza A H1N1. Motivo del decesso: la polmonite bilaterale massiva ed alle 16.30 l’arresto cardiaco che purtroppo l’ha ucciso, mentre il paziente era già stato collegato alle cannule per essere sottoposto alla tecnica Ecmo.
“Se l’obesità, come dicono i medici, – dice il cognato – è un fattore a rischio dell’influenza A, allora Enzo è morto anche in quanto obeso, ma credo piuttosto che sia stato vittima della malasorte”. I parenti sottolineano che i medici, sia quelli del reparto di Rianimazione del Civile, che quelli dell’Ismett di Palermo, hanno fatto quanto era umanamente possibile per salvarlo. Vincenzo era un grande lavoratore. Amava il suo mestiere, l’azienda zootecnica che aveva messo su e alla quale si dedicava anima e corpo.
“Adesso speriamo di poterla mandare avanti in nome suo”, dice il cognato, “Enzo era un uomo onestissimo, stimato in provincia di Ragusa, in Sicilia e nel resto d’Italia”. I funerali sono stati celebrati venerdì pomeriggio a Ragusa.
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