L'esistenza guerreggiata di Vincenzo Rabito in pellicola
di La Sicilia

Chiaramonte Gulfi – La Cliomedia Officina di Chiara Ottaviano in coproduzione con Cinecittà Luce, la Stefilm di Torino e con il finanziamento della Film Commission Regione Sicilia sta realizzando il film documentario dal titolo: “Terra matta – Il novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano” per la regia di Costanza Quatriglio. In questi giorni a Chiaramonte Gulfi, paese natio di Vincenzo Rabito, sono iniziate le riprese sul film documentario del contadino semianalfabeta autore dell’opera ” Terra Matta”.
Il film documentario sarà centrato soprattutto su foto e filmati d’epoca provenienti da archivi pubblici e privati, mettendo in risalto i volti e i gesti dei personaggi di un tempo così da creare sulla scena un aspetto evocativo. La Cliomedia Officina lo scorso mese di luglio si è recata nel paese montano alla ricerca di personaggi che avrebbero potuto interpretare al meglio il protagonista nelle diverse fasi della sua vita. Infatti la casa torinese cercava un bambino di 12 anni che potesse interpretare Rabito da bambino, quattro ragazzi di 18 anni (gli amici di Rabito), un uomo anziano (Rabito da vecchio), oltre naturalmente una donna anziana (la moglie di Rabito), ragazzi e ragazze maggiorenni (vari ruoli), comparse per fare da pubblico.
L’opera postuma dell’anziano contadino semianalfabeta chiaramontano Vincenzo Rabito che digitando su una vecchia “Olivetti” ha scritto la sua autobiografia in sette lunghi anni raccontando più di mezzo secolo di storia del nostro Paese con tutte le vicissitudini di una vita intera, la fatica del lavoro, del vivere, le guerre e i rapporti umani. Le 1027 pagine del diario scritte interamente a macchina da scrivere senza lasciare un centimetro di margine ed a interlinea zero sono conservate all’archivio diaristico di Pieve Santo Stefano in prov. di Arezzo.
Rabito nel suo scritto non ha utilizzato un vero e proprio dialetto siciliano, infatti gli studiosi di linguistica hanno coniato un nuovo termine definendolo dialetto “chiaramontese” visto che non è molto distante al dialetto comunemente parlato nell’isola.
Il libro “Terra matta”, edito da Einaudi 2007, curato da Evelina Santangelo e Luca Ricci è stato caso letterario del 2007 e vincitore dieci anni fa del premio Pieve Santo Stefano come miglior opera diaristica.
Nella foto, un dattiloscritto originale di Vincenzo Rabito
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