Lettere in redazione
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07/05/2008 16:29

Interno della chiesa di Santa Teresa. Come era

di Redazione

Gent. Moderatore,
 a proposito dell’articolo “La chiesa di Santa Teresa: dentro è bellissima” ho trovato una foto dell’interno di Santa Teresa di quando ancora era aperta al culto. Se riuscirà ad inserirla con la stessa risoluzione sarà possibile vedere gli spenditi candelieri sull’altare maggiore che oggi non ci sono più. Un cordiale saluto.

don Guglielmo Padua

 

Una foto recuperata da don Guglielmo Padua, sacerdote della parrocchia del Santissimo Salvatore di Jungi, fa luce su una vicenda che sta animando il dibattito culturale a Scicli in questi giorni: che fine hanno fatto alcuni ornamenti sacri e addirittura qualche statua che sino a qualche decennio fa era custodita nell’edificio?

Mancano all’appello: una statua di Sant’Antonio da Padova, probabilmente proveniente dal vicino convento diroccato di Sant’Antonino, il Bambin Gesù, che era in braccio a Sant’Antonio, e tela splendida della Risurrezione, che si trovava arrotolata dietro l’altare maggiore. A proposito, mancano anche i candelieri dell’altare maggiore. La chiesa  fu ad un passo dalla demolizione all’epoca di padre Cancelli. Per molto tempo rimase abbandonata. La Curia di Noto la cedette al Comune, che la sconsacrò, adibendola ad auditorium.

Che fine hanno fatto? E’ la domanda che pongono al Comune, che è proprietario e custode dell’edificio, alcuni esperti di storia locale, che ricordano come l’edificio sia stato sottoposto a diversi interventi conservativi nel corso degli ultimi quarant’anni.

Di recente è stata restaurata la tela dell’estasi di Santa Teresa, di Filippo Fancelli del 1696. Negli anni ’80 furono restaurati gli altari in legno (sia quello maggiore che quelli laterali) e soprattutto fu rifatto ex novo (benché sull’antico disegno) il pavimento.

Restituita alla fruizione grazie al pagamento di un ticket, in molti si chiedono dove siano andati a finire alcuni arredi, che man mano, nel corso di questi decenni, sono incredibilmente scomparsi.

La questione investe la tutela del patrimonio religioso e culturale della città, che spesso, purtroppo, non è inventariato. Assolutamente opportuna in tal senso si rivela l’iniziativa del Fai, che grazie a don Antonio Sparacino, parroco di Santa Maria La Nova, ha già inventariato gli arredi, i paramenti, e le icone sacre della chiesa della Consolazione, e proseguirà nei prossimi mesi, con il coinvolgimento del liceo di Scicli, all’inventario del patrimonio religioso delle altre chiese della città.

Probabilmente qualcuno potrebbe ricordare se parte degli ornamenti sacri di Santa Teresa siano mai stati trasferiti, in maniera provvisoria, in qualche scantinato comunale, per poi essere dimenticati.