di Redazione
Abbiamo intervistato Eugenio Bennato, in occasione del suo ultimo lavoro discografico “Sponda Sud”, ci ha parlato della sua carriera e della riscoperta delle radici attraverso le tradizioni musicali del sud del nostro paese e del mediterraneo.
Eugenio, 38 anni di ricerca nelle tradizioni musicali del sud, il bilancio di questo percorso?
Innanzitutto è stato un percorso di ricerca dentro me stesso, iniziato in un momento in cui ero gusto suggestionato da immagini, ritmi, voci, strumenti diversi…in questo disco mi accorgo di essere un compositore, trovo melodie e versi, sono stato colpito dalle cose che ho ascoltato e visto, in particolare nel salento…
Parlando proprio del Salento, tu hai in qualche modo fatto riemergere la Taranta Salentina, secondo te il Salento non ha le potenzialità per emergere?
Sicuramente ora il salento ha i riflettori addosso, in qualche modo anche io ho contribuito a questo, però il passo successivo, è quello di dimostrare la maturità di questa realtà e alimentare questo movimento (della Taranta n.d.r) perché ci sono personaggi che meritano e devono riuscire ad emergere…
Quali sono i confini del Mediterraneo cantato in “Sponda sud”?
Il Mediterraneo è una realtà geografica sorprendente…L’interesse per la Taranta a Marsiglia, ad esempio, oppure la musica popolare dell’area nord, Provenza, Catalogna, è un filo che attraversa il mare e unisce i paesi… è un filo di sonorità, voci… mi ha meravigliato molto vedere a Marsiglia un signore che girava con una busta e dentro una Tammorra… proprio il senso del ritmo che accomuna le danze dall’Algeria al Salento…
Una delle motivazioni che ti spinge a questa continua ricerca, è soprattutto fare riscoprire le proprie tradizioni alle giovani generazioni …
La sensibilità delle nuove generazioni fa si che si formi una cultura alternativa alla massa che segue un certo tipo di musica pop, leggera … ai miei concerti vedo un pubblico sempre molto vario, ma sicuramente una grossa componente di giovani… e questo vuol dire che una volta che si supera quel limite di “appiattimento” (creato principalmente dai mass media che propinano e inculcano generi e gusti musicali), si scopre una nuova realtà … e i giovani fortunatamente sono molto attenti e sensibili a questo.
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