di Gazzetta del Sud
Non ci sono né mandanti, né esecutori, ma solo gli interessi collettivi da difendere. Dopo Italia dei Valori, anche Italia Nostra, che ha firmato il ricorso al Tar, replica alle affermazioni del sindaco Nello Dipasquale sul Piano per l’edilizia economia e popolare. Dipasquale, commentando l’approvazione da parte del Crup del Peep del capoluogo, aveva spiegato che era suo intendimento scoprire chi fossero i mandanti della lunga campagna che ha accompagnato il dibattito sul mega piano da due milioni di metri quadrati, che, poi, la Regione ha addirittura ampliato, inserendo altri centomila metri quadrati.
Le frasi del sindaco non sono piaciute a Italia Nostra, la cui segreteria cittadina ricorda che la sezione «ha avuto l’onore di essere presieduta dall’ing. Cesare Zipelli», che, «dagli anni ’50 agli anni ’90, ha contribuito allo sviluppo, non solo economico della provincia di Ragusa». A Dipasquale, Italia Nostra rammenta che Zipelli «non possedeva terreni nella nostra provincia, né aveva alcun altro interesse economico-finanziario occulto per cui valesse la pena di trasformarsi in “mandante od esecutore” nel ricorso al Tar presentato legittimamente da questa associazione».
Nel merito della questione, l’associazione ambientalista fa presente che «il consumo scellerato del territorio, trasformandolo da agricolo ad edificabile, anche quando nella nostra città non c’è più fame di case come poteva essere negli anni 50-60, perché è cosa nota che l’offerta abitativa supera di gran lunga il fabbisogno, non sarà un fatto indolore per la comunità ragusana. Basta guardare le periferie di Ragusa e Marina di Ragusa per capire come questa “ubriacatura urbana” si ritorcerà contro la comunità».
Il messaggio che Italia Nostra consegna a Dipasquale è chiaro («Non c’è bisogno di case a Ragusa»), così come è emblematico quello che viene invitato agli imprenditori edili. Italia Nostra, infatti, spiega che «i costruttori edili possono legittimamente lavorare anche ristrutturando e recuperando quartieri abbandonati con un duplice vantaggio: risparmio di terreno agricolo e risparmio di oneri di urbanizzazione. Non ci sembra poco». Quindi, nella lettera inviata a Dipasquale, Italia Nostra fa presente che «i sindaci del nord fanno a gara a chi redige piani regolatori che mirino a risparmiare terreno agricolo, cercando di riutilizzare quello già usato in precedenza. Lo si può vedere ogni giorno – aggiunge l’associazione – in tutti i centri storici (compreso Ragusa Ibla): ogni metro quadrato ristrutturato è un metro quadrato di territorio sottratto alla cementificazione».
L’ultima annotazione di Italia Nostra riguarda la questione dei mandanti e degli esecutori: «Nella nostra associazione – ribadisce la segreteria della sezione cittadina – non ci sono né mandanti, né esecutori, né interessi occulti da difendere, ma uomini e donne che credono nella difesa del territorio, non tanto per se stessi ma, soprattutto, per le generazioni future, a cui noi stiamo pesantemente ipotecando il territorio»
© Riproduzione riservata