di Redazione


“Ragusa prosegue il trend positivo di presenze turistiche anche per il 2008, ma non riusciamo a esprimere tutte le potenzialità”.
L’analisi è di Giovanni Occhipinti, del gruppo Freedom of Holidays, che gestisce il villaggio turistico Kastalia, una delle realtà turistico-ricettive più importanti della provincia di Ragusa.
Cosa manca per sfruttare tali potenzialità inespresse? “Perché il turismo nel Sud Est possa spiccare il volo, manca l’aeroporto di Comiso”, taglia netto Occhipinti. “Insieme ad alcuni amici siamo stati in Costa Smeralda, l’aeroporto lì è a otto chilometri, qui è a centoventi chilometri. Solo tornando da Catania a Ragusa ci si rende conto dello stress che il turista è disposto a sopportare pur di raggiungere le nostre città. La Costa Smeralda sta a Olbia come gli iblei dovrebbero stare a Comiso. E invece non è così.
A questo punto anche la stagione 2009 è compromessa. Al TTI di Rimini, in ottobre, non sapremo ancora quali compagnie aeree atterreranno a Comiso. Cosa dobbiamo proporre ai tour operator?”
E il bilancio di Kastalia? “Positivo. Registriamo un leggero aumento rispetto allo scorso anno, noi, insieme alle altre cinque, sei strutture di grande capienza della provincia iblea”.
Quali sono i vostri punti di forza? “La fidelizzazione dei nostri ospiti, un passaparola positivo, la dimensione familiare della gestione, lontano da modelli gerarchici, molto attenta alle esigenze dell’ospite, che coccoliamo, di cui ci prendiamo cura.
Quest’anno abbiamo registrato molte prenotazioni dal centro Italia, grazie a un’oculata politica di marketing che ci ha portato a scegliere tale target group di turisti. Il 27, 28% dei turisti proviene invece dal Nord Italia”.
Kastalia apre diciassette settimane l’anno, da aprile in settembre. Perché scegliere Kastalia? “Perché offriamo tre scale: l’albergo, l’hotel villaggio, e il residence. Su una estensione di cento ettari, ci sono strutture sportive, sette campi di calcio, il miniclub. Ma il nostro segreto è nel rapporto qualità/prezzo. In questo ci vantiamo di aver copiato dai tour operator nazionali e internazionali con cui abbiamo avuto rapporti e interlocuzione in questi anni. Riuscendo ad abbassare ulteriormente i costi e di conseguenza i prezzi”.
Il gruppo Freedom of Holiday ha in cantiere un albergo quattro stelle superiore nell’altopiano ragusano, un cinque stelle lusso a Ragusa Ibla, e un altro villaggio turistico lungo la fascia costiera.
Cosa chiedete alle istituzioni? “Di porre fine a questo interminabile periodo di vacatio. Scontiamo l’assenza dei comuni, della Provincia (e non mi frena il mio ruolo di presidente del consiglio provinciale), che non appostano nulla in bilancio per favorire la crescita turistica.
Oggi siamo senza Aapit, gli enti pubblici pensano a finanziare sagre che hanno forse valenza politica, ma null’altro. Serve una cabina di regia, e mi auguro che il presidente della Provincia, Franco Antoci, promuova tale iniziativa.
Cosa rende la provincia di Ragusa così appetibile? Quali sono gli attrattori turistici di questo lembo di Sicilia? “Ragusa è isola nell’isola, un’oasi che offre il Barocco baciato dall’Unesco, i luoghi di Montalbano, i prodotti enogastronomici”.
Ma quanto restano i turisti in provincia? “Una settimana. Solo l’uno, il due per cento resta di più. Visitano Ibla, Modica, Scicli, fanno una puntata a Noto, a Siracusa e Agrigento. Spesso sono automuniti. Dal 2004 abbiamo puntato sul turismo scolastico. L’anno scorso abbiamo avuto ottanta diverse scolaresche ospiti”.
Cosa manca? “Le Ast, le Aree di Sviluppo Turistico”. Ovvero? “In modo analogo a quanto è avvenuto per le aree di sviluppo industriale, servono luoghi di concentrazione attuale o potenziale dell’offerta, nei quali sia possibile la concentrazione territoriale delle iniziative, l’integrazione tra diverse attività complementari (ricezione, ristorazione, fruizione di beni culturali ed ambientali) e infrastrutture pubbliche (trasporti collettivi, sicurezza del territorio, qualità ambientale). In questo contesto, l’azione si dovrebbe articolare in attività di promozione turistica per la realizzazione di circuiti integrati, in politiche di marketing, in azioni di sostegno agli investimenti, all’innovazione e alla diversificazione del sistema imprenditoriale turistico, in azioni per la realizzazione di infrastrutture in un’ottica di piena sostenibilità”.
Kastalia è una delle strutture più dotate di servizi sportivi nell’Isola. Si sviluppa su 140 ettari, con 8 campi da tennis, 5 di calcio in erba, un campo di minigolf, due parchi giochi per bambini, un miniclub con piscina, un campo di tiro con l’arco, 4 campi di bocce, uno di pallacanestro. Da aprile a giugno ospita tornei internazionali, seminari, campus sportivi.
“Ci sono grandi interessi da parte di investitori internazionali, ma non ci sono i piani regolatori –riprende Giovanni Occhipinti-. Da amministratore del Comune di Ragusa ho contribuito a individuare un’area a suscettività d’uso, a Marina di Ragusa, in cui prevedere insediamenti turistici. Più villaggi ci sono meglio è per tutti. Lavoreremo di più”.
Alle 108 camere dell’albergo Kastalia aggiunge, nella parte del villaggio, 300 camere in palazzine, composte da otto camere per palazzina, quattro a piano terra con veranda e quattro a primo piano con finestra o balconcino. Palazzine immerse nel verde dell’ulivo e del carrubo.
Il complesso turistico alberghiero residenziale Kastalia rappresenta la soluzione ideale per chi vuole vivere nella tranquillità e nel verde, rispettoso dell’ambiente, ma senza rinunciare al confort, alle attrezzature e ai servizi.
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