Cultura
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03/10/2010 22:49

La Canazza è diventata un film

"Canazza Connection"

di Redazione

Rosolini – “Rischiamo di fare un ottimo film”, scherzava Francesco Scimemi protagonista del film Canazza Connection girato in buona parte a Rosolini, durante la lavorazione. 

“Mi sono divertito da pazzi – ha aggiunto l’attore che nel film interpreta il ruolo di Jonny Scornavacche –, qui ho trovato dei fenomeni, a partire dal regista Fabio Blanco e tutta la cricca, che ha grande competenza”.

Tutto lo staff della Filmarte, che ha prodotto il lavoro, è infatti composto da giovani talenti che hanno fatto un percorso di studi specifico e che sul set hanno dimostrato una grande professionalità.

“Appena ho avuto la sceneggiatura tra le mani mi sono messo subito a ridere. E’ particolare perché è spontanea. Rosolini certo non è il centro del mondo cinematografico, quindi questa è una sfida a tutti gli effetti”. 

E ad accettare la sfida è stata anche l’attrice e personaggio televisivo Francesca Rettondini che nel film ha un ruolo centrale: interpreta il commissario Marta Marziale, caparbia e dai modi decisi. 

“Qui tutto ha un senso  – ha commentato l’attrice – non c’è niente da buttare via o di margine. E’ questa la forza di questo film. In ogni scena c’è un momento forte”.

Un film che segna il debutto alla regia del giovane rosolinese Fabio Blanco, laureatosi al Dams di Bologna e con una grande passione cinematografica alle spalle. “Ho preso spunto da molti film per scegliere le inquadrature e i piani sequenza – ha spiegato il regista –, lavorare con Scimemi e la Rettondini non è cosa che capita tutti i giorni”.

Filmarte, associazione che si occupa di produzione cinematografiche, con sede a Rosolini, per la prima volta, e senza attendere sostegni economici, si è lanciata nell’ambizioso progetto di realizzare il lungometraggio. Il territorio scelto per la maggior parte delle riprese è stato quello della provincia iblea.

Location? Soprattutto ville, masserie e anche luoghi che promuovono l’accoglienza turistica.

Il film è una commedia, una caricatura della mafia. 

La sceneggiatura di Giovanni Fondacaro ben sposa la voglia di deridere la piaga storica dell’Isola; di rendere ridicoli gli uomini appartenenti alle cosche. 

Il film è costato 100.000 euro, praticamente pochissimo.

Anche Francesca Rettondini ha affermato di essersi divertita ed ha apprezzato sia il fatto burlarsi di personaggi mafiosi, sia la forza femminile espressa: “Una sceneggiatura che fa valere il potere delle donne”.

Protagonista maschile dell’intrigante storia, come detto, è Francesco Scimemi, un donnaiolo italoamericano, al quale il fratello Frank, boss della Little Italy, tenta di salvar la vita dopo la sua scappatella con la donna di un boss portoricano (parte affidata a Massimo Spata). 

A tale scopo Frank spedisce il fratello in Sicilia, nel piccolo comune di Canazza, e lo affida ad un altro boss che gestisce l’associazione mafiosa “Canazza Connection”.

 

Qui Jhonny non perde il vizietto e cornifica tutti i boss, che lo scoprono.

Non potendolo uccidere, in nome del rispetto del fratello, organizzano una geniale vendetta.

I boss però incontreranno sulla loro strada il nuovo commissario, Marzia Marziale, ruolo interpretato da Francesca Rettondini, la quale aizzerà le mogli trascurate dai mariti mafiosi in una rivolta decisiva che sancirà la vera burla.

Paolo Blanco è fiducioso del messaggio che scorre nell’ironia del film, nel suo stile tarantiniano, e dice: “Esorcizzare la mafia è il nostro tema”. Su questa scia, con molte probabilità, il film avrà il logo di Addiopizzo. 

 

Cosa è la canazza

In dialetto siciliano, la canazza è la noia tipica del cane; traslata sugli umani, l’apatia e la noia.