Attualità
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13/12/2010 23:05

La fallimentare strategia di Nino, isolato e senza sfiducia

Mozione di sfiducia, pia illusione

di Gazzettadelsud

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Nino Minardo
Nino Minardo

Comiso – Si allontana il pericolo della sfiducia per la “Alfano bis”.

Il sindaco Alfano ha incassato il sostegno dell’on. Innocenzo Leontini che ha preso le distanze in maniera netta dalla posizioni intransigenti assunte nei giorni scorsi dall’on. Nino Minardo che è l’altro coordinatore provinciale del partito. Anzi, Leontini ha usato nei confronti di Minardo e della sua minaccia di sfiduciare la neonata amministrazione parole molte severe. L’altra buona notizia per Alfano giunge dai vertici provinciali dell’Udc: è quasi certo che già oggi i due assessori vicini allo scudocrociato, Roberto Cassibba e Salvatore Schirmo, i quali per altro avevano già presenziato alla prima seduta della giunta pur non firmando le delibere, entreranno a pieno titolo nella compagine amministrativa. Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi Minardo aveva sostenuto ripetutamente di esprimere sulla vicenda Comiso pure il pensiero dell’altro coordinatore provinciale. Ieri è stato seccamente smentito da Leontini, il quale è intervenuto all’ assemblea del Pdl comisano (bollata come “illegittima” da Minardo), dichiarando invece di approvare in toto l’operato del sindaco. Dopo una breve tregua, insomma, nel Pdl ibleo sembrano tornati i venti di guerra fra le componenti che fanno capo ai due parlamentari. Leontini ha parlato per ultimo precisando di non volere la rottura definitiva con Minardo e augurandosi che esista ancora la possibilità di ricucire lo strappo. «Se sarò messo però con le spalle al muro – ha aggiunto – dovrò trarne tutte le conseguenze. Una cosa certa: non sarò complice di chi per miseri interessi di bottega è disposto a riconsegnare Comiso alla sinistra». Il parlamentare regionale ha condannato usando parole molto forti le «manovre di coloro che hanno già avviato contatti ufficiali con l’on. Giuseppe Digiacomo per concordare la sfiducia ad Alfano». Leontini ha aggiunto che nel rimpasto la corrente Minardo aveva ottenuto piena soddisfazione dato che i suoi rappresentanti sarebbero saliti da uno a due. Poi si è sfogato nei confronti dell’ex assessore Giancarlo Cugnata autospesosi dal partito con un gruppo di militanti di Pedalino dopo l’esclusione dalla giunta: «La staffetta con Amenta – ha sostenuto Leontini – era nei patti e Cugnata non ha proprio motivo di lagnarsi perché dal partito ha avuto tanto». Moltissimi gli interventi dei militanti nella sede Pdl di via Rimmaudo. Il sindaco ha ancora una volta spiegato i motivi che lo hanno indotto a dire «no» alla richiesta di inserire in giunta Lillo Termini, ma anche lui ha lasciato la porta aperta alla riconciliazione e ha rivolto un appello in questo senso ai consiglieri dell’area Minardo: Nunzio Campo e Salvatore Romano. Ha espresso sostegno alla giunta Alfano anche l’on. Carmelo Incardona intervenuto un po’ a sorpresa all’assemblea. Intanto l’Udc si accinge a sciogliere la riserva e a entrare a pieno titolo nell’Alfano bis. «Fin qui abbiamo mediato fra le due parti – spiega l’on. Orazio Ragusa – ma la spaccatura politica non ci appartiene. Non possiamo continuare a rimanere alla finestra rendendoci corresponsabili della paralisi amministrativa. Abbiamo ricevuto insieme agli altri partiti della coalizione il mandato di governo dall’elettorato e non possiamo tirarci indietro. L’Udc sarà sicuramente presente in giunta».