Voli pindarici in attesa di voli reali
di Gabriele Giannone
Una livrea nera e oro pubblicata su Facebook, poche righe di annuncio e molte domande senza risposta. Così il deputato Manlio Messina, ex Fratelli d’Italia, ha presentato Etna Sky, la nuova compagnia aerea “tutta siciliana” che promette tariffe più basse e voli accessibili ai residenti dell’Isola, intercettando il malcontento diffuso sul caro-voli.
L’operazione di marketing del deputato Messina parla di una società già costituita e di cui risulta socio fondatore, ma sul resto il nostro mantiene un forte riserbo: nessun dettaglio sugli investitori, sui capitali versati, sulle rotte o sulla base operativa. Unica informazione rivelata: per ottenere il COA, Etna Sky dovrà inizialmente immettere nel certificato due aeromobili, un Airbus A321 e un Airbus A330, entrambi in dry lease. La formula del dry lease è quella tipica nel trasporto aereo dove la compagnia non acquista l’aereo ma lo prende in affitto “a secco”, cioè senza equipaggio, senza manutenzione e senza assicurazione inclusi. Tutti questi costi e l’organizzazione operativa ricadono sul vettore.
Rimane però l’ostacolo principale: Etna Sky non ha ancora ottenuto il COA dell’ENAC, indispensabile per operare voli commerciali. Senza questa certificazione, il progetto resta sulla carta.
La scelta del deputato di “dire e non dire”, mantenendo segreti i nomi degli investitori, viene giustificata come tutela della cordata, ma alimenta dubbi e scetticismo. Per alcuni osservatori potrebbe persino trattarsi di un’operazione di marketing utile più a rilanciare l’immagine politica dell’ex assessore al centro di inchieste giornalistiche della trasmissione Report di rai Tre, che a far partire nuovi aerei.
Per ora, Etna Sky vola solo sui social. Il vero banco di prova sarà l’ottenimento del COA e la trasformazione di un post in voli aerei reali e non pindarici.
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