Il telefonino offende più del computer
di Redazione

È più difficile punire chi insulta qualcun altro servendosi della posta elettronica rispetto a chi manda messaggi offensivi usando gli sms del telefonino.
Lo sottolinea la Cassazione: la posta elettronica è meno invasiva degli sms e «turba» di meno la privacy rispetto all’invasività del cellulare: per questo le mail di insulti non costituiscono «molestia» e per essere puniti serve una querela «per ingiuria».
Annullata con la formula «perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato» la multa di 200 euro inflitta per molestie a un uomo di Cassino, che aveva mandato una e-mail di insulti a una signora contenente «apprezzamenti gravemente lesivi della dignità e della integrità personale e professionale» del convivente della destinataria.
Per la Cassazione la posta elettronica «non comporta (a differenza della telefonata o della citofonata) nessuna immediata interazione tra il mittente e il destinatario, nè alcuna intrusione diretta del primo nella sfera delle attività del secondo».
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