Giudiziaria
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17/10/2009 20:16

La Procura mette sotto accusa la maggioranza consiliare

di Redazione

Modica – Diciassette avvisi di garanzia sono stati recapitati dalla Procura di Modica, diretta da Francesco Pulejo, ai consiglieri della maggioranza consiliare di Modica

L’inchiesta era stata istruita in novembre dall’ex procuratore Platania.

L’ipotesi di reato è falsità ideologica continuata in concorso. In buona sostanza ai diciassette politici viene contestata, quali componenti del consiglio comunale di Modica ,di avere votato ed approvato a maggioranza una delibera del 29 novembre dello scorso anno quando fu esistato il punto riguardante il bilancio di previsione 2008 senza prevedere l’iscrizione nel documento contabile delle somme necessarie per il pagamento degli arretrati contrattuali e degli adeguamenti degli stipendi in favore dei dipendenti comunali.

Sui 17 avvisi di garanzia nei confronti di consiglieri ed ex consiglieri comunali, si è svolta nel pomeriggio una riunione dei rappresentanti di Pd, MpA, Sd e Una Nuova Prospettiva. Al termine è stato emesso il documento che riportiamo integralmente.
 “La Procura della Repubblica di Modica, pare su denuncia di un rappresentante sindacale dei dipendenti comunali, ha avviato un procedimento nei confronti dei 17 Consiglieri che hanno approvato l’assestamento di bilancio 2008 perché non avrebbero inserito per intero le somme relative agli arretrati contrattuali dei dipendenti comunali, somme peraltro successivamente integrate non appena reperite le risorse necessarie e addirittura già pagate da alcuni mesi, così come preannunciato a suo tempo dall’amministrazione. La maggioranza amministrativa rivendica la bontà e la trasparenza dell’azione di risanamento intrapresa allorché, assumendosi con coraggio precise responsabilità, è riuscita ad oggi a scongiurare quel dissesto finanziario i cui effetti sarebbero devastanti per la città e per i lavoratori in particolare”.

 

Gli avvisi sono stati notificati a Diego Mandolfo, Paolo Garofalo, Giancarlo Poidomani, Giovanni Spadaro, Salvador Avola, Carmelo Scarso, Piero Covato, Carmelo Cerruto, Gaetano Cabibbo, Nino Cerruto, Vito D’Antona, Michele Mavilla, Giovanni Occhipinti, Leonardo Aurnia, Massimiliano Baglieri, Giovanni Giurdanella e Nino Frasca Caccia.

 

La cronaca del giorno più lungo per la maggiorana consiliare

E’ stato il giorno più lungo per i diciassette destinatari dell’informazione di garanzia ed invito a comparire dinanzi la magistratura. La notizia è giunta come una doccia fredda venerdì sera. La conferma, man mano che i documenti venivano notificati a tutti, nella mattinata di sabato.

Oggi pomeriggio, alle 15,30, tutti a raccolta, per capire il da farsi, come muoversi e soprattutto cosa dire alla città. Se i primi due dati fanno parte delle azioni giudiziarie e delle scelte difensive, sul terzo fronte si è scelto di redigere un documento pubblico, in cui, da una parte si confermano le voci circolate e si da contezza dell’azione della magistratura, dall’altra si giustifica la scelta oggetto oggi al centro della vicenda giudiziaria.

“La Procura della Repubblica di Modica, pare su denuncia di un rappresentante sindacale dei dipendenti comunali – si legge nella nota diratamata a firma di Pd, Mpa, Sd e Nuova Prospettiva -,  ha avviato un procedimento nei confronti dei diciassette consiglieri che hanno approvato l’assestamento di bilancio 2008 perché non avrebbero inserito per intero le somme relative agli arretrati contrattuali dei dipendenti comunali, somme peraltro successivamente integrate non appena reperite le risorse necessarie e addirittura già pagate da alcuni mesi, così come  preannunciato a suo tempo dall’amministrazione. La maggioranza amministrativa – prosegue la nota – rivendica la bontà e la trasparenza dell’azione di risanamento intrapresa allorché, assumendosi con coraggio precise responsabilità, è riuscita ad oggi a scongiurare quel dissesto finanziario i cui effetti sarebbero devastanti per la città e per i lavoratori in particolare”.

 

L’esposto

Non vi è la piena certezza, ma l’indagine giudiziaria che vede coinvolti i diciassette amministratori, dovrebbe scaturire da un esposto presentato alla Procura della Repubblica da parte della Funzione Pubblica Cisl. Si tratta di un esposto, datato 2 Febbraio 2009, presentato il 9 febbraio ed il cui fascicolo è stato registrato l’11 febbraio, che riporta in calce la firma del Segretario generale della Fp Cisl di Ragusa, Gianfranco Marino e del Segretario generale della Fp Cisl Sicilia, Angelo Fullone. Nell’esposto venivano ipotizzati quattro tipologie di reato: omissioni di atti d’ufficio, abuso d’ufficio, rifiuto d’atti d’ufficio e falso ideologico. Nell’atto presentato in Procura dalla Fp Cisl si fa un resoconto di quanto avvenuto, a partire dal 30 agosto, data di approvazione del bilancio di previsione, in cui non venivano inserite circa il 50% delle somme destinate al pagamento degli arretrati contrattuali, così come prevedeva invece il contratto collettivo nazionale di lavoro firmato l’11 aprile. L’8 settembre la Fp Cisl invia una diffida ai consiglieri comunali, al Sindaco ed ai revisori dei conti, in cui si chiede l’inserimento delle somme nelle variazioni di bilancio. Alla diffida fanno seguito una serie di note indirizzate al Sindaco, sia da parte del Segretario generale della Cisl iblea, Giovanni Avola (19 settembre), sia dal Presidente del consiglio comunale (22 settembre), sia anche dal collegio dei revisori dei conti. Il 29 novembre arriva l’approvazione degli assestamenti di bilancio che non comprendono le somme obbligatorie. Scattò l’esposto del sindacato “al fine – dichiararono dalla Cisl in quei giorni – di ottenere giustizia rispetto ad un diritto contrattuale calpestato ai danni dei lavoratori, ma anche per dissuadere altri amministratori a distrarre fondi obbligatori per altre necessità politiche”.

Giorgio Caruso