Attualità
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19/11/2013 16:02

La protesta di Giacchi davanti Bankitalia: l’usura di Stato

Occhi chiusi

di Michele Farinaccio

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Angelo Giacchi
Angelo Giacchi

Ragusa – “Bankitalia agisca e controlli le banche italiane; gli scandali delle banche sulle spalle degli italiani”. Sono stati alcuni degli slogan con i quali Angelo Giacchi, l’imprenditore vittoriese che per quattro giorni ha fatto lo sciopero della fame davanti alla Prefettura per denunciare l’atteggiamento delle banche e il sistema delle aste, si è presentato ieri mattina davanti alla sede della Banca d’Italia di Ragusa per denunciare con forza le presunte anomalie del sistema bancario, che portano all’asta ingenti patrimoni. “E’ un luogo simbolo – commenta Giacchi – quello dove abbiamo scelto di manifestare, che diventa anche un luogo operativo perché la banca d’Italia ha il compito di controllare le banche italiane e se tutto avviene con limpidezza in questo tipo di procedure. E noi siamo qui per denunciare i rapporti bancari che secondo noi non sono assolutamente limpidi. E’ notizia di pochi giorni che i governi esteri stanno indagando nei confronti delle loro banche che avrebbero fatto una sorta di cartello. E noi non pensiamo che questo avvenga solo in America o in Inghilterra, ma pensiamo che avvenga anche in Italia. Le indagini della magistratura? Vogliamo ringraziare forze dell’ordine, magistratura e prefetto, ed aspettiamo fiduciosi l’evolversi dell’inchiesta. Per quello che registriamo da parte della gente, che ancora dobbiamo dire che ha del pudore a mettere fuori delle problematiche, crediamo che ne vedremo presto delle belle”.

In tarda mattinata Giacchi ed i manifestanti hanno incontrato il direttore della banca d’Italia di Ragusa, Mario Coco, che ha manifestato la massima disponibilità e comprensione nei confronti della vicenda. “Mi ha illustrato – dice Giacchi – le modalità per presentare degli esposti alla banca d’Italia sulle anomalie che sono state registrate nei rapporti bancari; questi esposti che saranno fatti a giorni saranno inviati alle banche competenti per chiedere spiegazioni. Questa è una procedura normale che possono avviare tutti coloro i quali credono di avere subito dei soprusi da parte degli istituti di credito. Inoltre ho avuto modo di rimarcare al direttore della banca d’Italia le nostre perplessità per quello che sta anche avvenendo all’estero e dunque ho avanzato una richiesta che secondo noi è una vera e propria necessità: mettere in atto dei controlli anche in Italia in questo senso. La Bce, tra l’altro – conclude l’imprenditore vittoriese – ha abbassato notevolmente i tassi di interesse, portando il costo del denaro quasi a zero, e non ci risulta che le banche del territorio o più in generale italiane si siano adeguate. Dunque gli utili che questi soggetti realizzano e continuano a realizzare restano davvero enormi”.

Intanto, in meno di una settimana, festivi compresi, il numero degli immobili messi all’asta in provincia di Ragusa è salito di oltre 40 unità. Se fino a lunedì scorso, infatti, erano all’asta 842 immobili, alla fine della scorsa settimana il numero era salito a 888, ed alcune delle aste sono già state programmate nei primi giorni del 2014.