Da un’inchiesta di Mario Barresi su La Sicilia di stamani
di Redazione


Scicli – A Scicli si trivella. E si cerca gas.
Lo ha deciso la Regione Siciliana e il suo governatore Rosario Crocetta, nel silenzio degli attori locali.
Un accordo è stato infatti sottoscritto ieri, mercoledì, tra Regione Sicilia, Assomineraria, EniMed, Edison e Irminio srl, la società poche perfora lungo la vallata dell’Irminio a venti metri da Scicli.
Sul piatto, per la Sicilia e la provincia di Ragusa, soprattutto, Re società petrolifere hanno messo 2,4 miliardi di euro. ENI per il progetto off shore Ibleo e interventi per consolidamento e sviluppo produzioni in terraferma, investirà circa 1,7 miliardi. I restanti Settecento milioni di euro saranno a carico di Irminio ed edison. Per la Regione Siciliana un bottino di 300 milioni di euro da incassare tramite la fiscalità e il ritorno delle royalties.
Crocetta annuncia 7.000 nuovi posti di lavoro.
Il piano, secondo quanto rivelato da Mario Barresi su La Sicilia di stamani, prevede lo sviluppo di giacimenti nel Canale di Sicilia (al largo di Licata e Pozzallo) e a terra (nel Ragusano), il potenziamento di 5 campi già esistenti e nuove esplorazioni per 5 pozzi.
Chi sono i sottoscrittori del patto?
Rosario Crocetta, l’assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri), l’Assomineraria -presente Pietro Cavanna, presidente Settore idrocarburi- e le aziende EniMed SpA –il Seo Renato Maroli-, Edison Idrocarburi Sicilia Srl -il presidente Giovanni Antonio Di Nardo- e Irminio Srl (l’ad e geologo Antonio Pica).
L’accordo è stato presentato all’insegna del «rilancio degli investimenti in Sicilia che permettano l’utilizzo razionale della risorse di gas e petrolio, intensificando gli strumenti dedicati alla sicurezza e al rispetto dell’ambiente». Si tratta di un investimento complessivo di 2 miliardi e 400 milioni in quattro anni (e circa 210 milioni di costo d’esercizio), con un’occupazione stimata intorno alle 7.000 unità.
Le aziende incassano un doppio impegno dalla Regione. Il primo è quello di «intraprendere ogni utile iniziativa di collaborazione e semplificazione amministrativa volta ad assicurare che nello svolgimento degli iter autorizzativi relativi alle attività di cui all’allegato 1 vengano rispettati i tempi procedurali dettati dalle norme vigenti». Il secondo è quello di «ripristinare e mantenere, nel rispetto delle prerogative legislative che le competono, con particolare riferimento alle royalty, un contesto normativo stabile, in linea con le vigenti norme statali, tale da assicurare un ragionevole riferimento che permetta alle imprese del settore di programmare e portare a termine i Piani Industriali». Nel dettaglio si tratta di una corsia privilegiata per l’iter di alcune attività produttive: sviluppo di giacimenti nel Canale di Sicilia (progetti off-shore “Ibleo” e “Vega B”) e a terra (progetto on-shore “Irminio”); potenziamento della produzione onshore in siti esistenti (5 campi); realizzazione di attività esplorativa. Nel già citato “allegato 1” c’è il contenuto di cosa succederà nei prossimi quattro anni. Il progetto off-shore “Ibleo’ prevede lo sviluppo dei giacimenti di gas metano di “Argo”, “Cassiopea” e “Panda” nel Canale di Sicilia, che si trovano a una profondità di circa 600 metri a circa 25 chilometri dalla costa di Licata.
Lo sviluppo di “Argo-Cassiopea” prevede: la perforazione e il completamento sottomarino di quattro pozzi, la ripresa di due pozzi esistenti, l’installazione di una piattaforma (la “Prezioso K”) e delle infrastrutture di trattamento e compressione del gas, con un collegamento tramite ponte alla piattaforma “Prezioso’ già esistente a 11 chilometri dalla costa; l’installazione dei sistemi di produzione sottomarina e la posa delle “sealines” di collegamento fra i pozzi e la “Prezioso K”, e fra la piattaforma e l’export “Plem”, posizionato a circa 7 chilometri dalla costa, a una profondità di 20 metri; l’installazione on-shore, alnterno dell’esistente area “Grean Stream’, nel territorio di Gela, del misuratore fiscale e delle apparecchiature di “pigging” delle linee di collegamento. La stima sulle riserve addizionali recupera-bili dal giacimento è di circa 10 miliardi di metri cubi di gas metano, l’avvio della produzione è previsto entro il 2016. Il progetto “Panda”, inizialmente previsto nell”‘Offshore Ibleo” e poi divenuto autonomo, prevede invece la «perforazione di un ulteriore pozzo di sviluppo». Poi c’è il “Vega B”, collegato alla piattaforma “Vega A”, già attiva dal 1987 a 20 chilometri a sud della costa di Pozzallo. Attualmente il campo prevede «lo sfruttamento del giacimento petrolifero e un deposito galleggiante da 110.000 tonnellate ricavato dalla trasformazione della ex-petroliera Leonis». La novità? «Il nuovo progetto “Vega B” prevede l’installazione di una piattaforma 4 gambe in 130 metri di profondità d’acqua, di due sealines di lunghezza 6 km per il collegamento tra Vega “B” e Vega “A”, e la perforazione di almeno quattro pozzi di sviluppo per la messa in produzione dell’area Vega B, le cui riserve sono state verificate con la perforazione di tre pozzi esplorativi tra il 1981 e 1992».
Il terzo investimento favorito dal protocollo riguarda il progetto di sviluppo del giacimento a olio e gas “Irminio”, nella bassa valla del fiume omonimo,in territorio di ragusa, a 20 metri da Scicli. In atto sono presenti tre pozzi di cui uno in produzione e gli altri in attesa di interventi di manutenzione. Le attività previste sono: «Interventi di manutenzione per l’ottimizzazione della produzione dai tre pozzi esistenti; perforazione di almeno nove pozzi di accertamento e sviluppo del giacimento; costruzione degli impianti di produzione e trasporto del greggio; potenziamento delle strutture di cogenerazione adeguate all’aumento della produzione di gas; infrastrutture per la consegna dell’energia termica (acqua calda e vapore) a imprenditori locali per l’utilizzo in campo agricolo». L’avvio della manutenzione è previsto nei primi mesi del 2014, il completamento della prima fase di perforazione entro il 2015. L’ultimo punto dell’accordo è relativo all’attività esplorativa per 5 pozzi, di cui 2 offshore e 3 onshore. Queste, inoltre, le istanze presentate dalle aziende firmatarie del protocollo sui permessi di ricerca: “Scicli” e “Case La Rocca” a Ragusa (Irminio), “Petralia Soprana” e “Biancavilla” (EniMed), “Contrada Giardinello”, al confine fra Ragusa e Catania (EniMed-Irminio-Edison), più altre due istanze «per il conferimento del permesso esclusivo di idrocarburi liquidi e gassosi» nel Canale di Sicilia, al largo della costa del sud-est.
Cosa avrà la Sicilia in cambio? Royalties.
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