Attualità
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19/04/2016 13:13

La sacca petrolifera di Ragusa. E non solo

Al confine con Scicli

di Redazione

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Irminio 6, la nuova trivella
Irminio 6, la nuova trivella

Ragusa – La visualizzazione in Google Maps ha soltanto valore indicativo. Il dato ufficiale è rappresentato dall’elenco delle coordinate geografiche riportate dal Ministero dello sviluppo economico che, comunque, corrispondono a ciò che poi vediamo su mappa. Questo non vuol dire che il pozzo Irminio in attività al centro oli di contrada San Paolino, sulla Scicli-Ragusa, peschi fino a Playa Grande. Però, il giacimento -pur non essendo dei geologi siamo in grado di dirlo- insiste proprio a ridosso del fiume Irminio; pochissimi metri, infatti, separano la testa del pozzo in attività dalle acque del fiume che determina il confine tra i due paesi, Ragusa e Scicli.
È evidente che per la concessione Irminio, i comuni interessati dalla coltivazione di petrolio, dunque, per il gettito delle royalties, sarebbero almeno due e non uno. La politica a Scicli ha da sempre sottovalutato questa prospettiva che, almeno per gli ultimi 10 anni, da quando i pozzi Irminio sono tornati in attività, avrebbe potuto portare enormi benefici per tutta la collettività.
La Irminio, inoltre, sta esplorando altri tre pozzi a una distanza di 1,4 km dal centro oli di contrada San Paolino. Impatto ambientale e visivo di, tubazioni, trivelle e serbatoi nel cuore della campagna iblea, condiviso tra i due comuni, Scicli e Ragusa, e vantaggi economici solo per l’ex capoluogo di provincia che, negli ultimi 3 anni, ha incassato più di 50 milioni di euro dalla regione sotto forma di royalties.