Attualità
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08/03/2008 13:35

La settimana horribilis di Walter. Che ora teme l’eruzione del Pd siciliano

di Redazione

“Walter Veltroni è un grande comunicatore”, riconosceva il Cavaliere qualche giorno fa a Porta a Porta. E invece il grande comunicatore è caduto nell’errore. Anzi è una settimana che sta in croce, mediaticamente parlando, per aver voluto chiudere le liste in anticipo.

Nel salotto di Bruno Vespa, il segretario del Pd aveva aperto le danze nei giorni scorsi ostentando sicurezza : “Abbiamo chiuso le liste con una settimana d’anticipo: un record del mondo per il nostro Paese dove le liste si chiudono all’ultima notte e con lancio di ortaggi”. Ma come ammoniva il vecchio Trap “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco…”. E infatti proprio l’anticipo, che Veltroni portava come lustro e come simbolo della “nuova stagione”, ha dato ai giornali la possibilità di scatenarsi e fare le pulci alle liste del Pd. “Liste che di pulci e rogne ne hanno in abbondanza…”, esclama un deputato democratico in Transatlantico: dalle segretarie, ai figli di, fino ai portaborse. Se Veltroni avesse presentato le liste impiegando qualche giorno in più – come stanno facendo tutti i partiti – le varie magagne sarebbero sì state notate, ma l’accanimento non sarebbe stato sbattuto in prima pagina e in apertura di Tg, come invece è avvenuto negli ultimi giorni.

All’errore di comunicazione, non di poco conto per un maniaco della precisione mediatica come Veltroni, si aggiunge la querelle – anche quella tutta mediatica – sull’accordo per i nove candidati eletti promessi Radicali. E proprio per evitare di fare la fine di San Sebastiano martire, Veltroni ieri ha detto basta a Pannella e compagni ponendo l’ultimatum.

Ma la “settimana horribilis” di Veltroni non si è ancora conclusa. In Sicilia le fibrillazioni per la chiusura delle liste – nonostante il rientro nell’elenco di Beppe Lumia – sono ancora intense: i segretari democratici delle 9 province dell’isola oggi facevano picchetto sotto la sede elettorale della candidata alla presidenza della regione Siciliana, Anna Finocchiaro a Palermo, per chiedere la riapertura delle liste. Il problema posto dai piddini siciliani è quello dei paracadutati da fuori: Martino, Carra, Serafini, Bernardini, Levi, Causi. E il rischio – ma qui si entra nei retroscena – è quello che i ras locali democratici, se non troveranno posto nelle liste Pd possano portare voti al leader autonomista Raffaele Lombardo. Tanto che a Palermo questa mattina più di una voce accreditava la prossima discesa in campo di una terza lista autonomista dell’Mpa per le regionali, “democratici per l’autonomia”.

 Fonte: Siciliainformazioni.com